Conferenza infanzia/ Oltre un milione di minori in povertà assoluta
ROMA - Un dato allarmante quello della povertà dei minori, in Italia come in Europa. Il peso schiacciante della crisi ha investito le famiglie e con loro i bambini e gli adolescenti. Le associazioni da tempo chiedono interventi forti, una "cura urgente" e interventi strutturali, perché la privazione economica porta con se minori diritti: cure mediche, prevenzione sanitaria, malnutrizione, abbandono scolastico, disagio. Il tema è al centro di una delle sessioni tematiche di lavoro della Conferenza nazionale su infanzia e adolescenza che si svolgerà a Bari il 27 e 28 marzo prossimi, “Investire sull’infanzia”. Due giorni di lavoro che metterà in rete associazioni e esperti italiani, dando vita a una consultazione ampia da cui partire per la formulazione del Piano nazionale per l’infanzia e l’adolescenza.
Gli ultimi dati Istat (2011-2012) segnalano l’aumento dell’incidenza della povertà assoluta tra le famiglie composte da coppie con almeno tre figli minorenni, che passa dal 10,9% del 2011 al 17,1% nel 2012 (1.822.000 tra bambini e adolescenti). Cresce anche la percentuale di coppie con figli minorenni in condizioni di povertà relativa, che passa dal 13,5% al 15,7% in quelle con un minore, dal 16,2% al 20,1% in quelle con due. Nel 2012 la metà dei poveri assoluti - 2.347.000 (sul totale nazionale di 4,8 milioni) - risiede nel Mezzogiorno. Di questi oltre 1 milione è costituito da minorenni (nel 2011 erano circa 700 mila). L'Atlante dell’infanzia a rischio di Save the Children (che riprende i dati Istat) sottolinea come dal 2007 al 2012 sono raddoppiati i minori che non possono permettersi molti beni essenziali (da 500 mila a più di un milione) e che solo nel 2012 il loro numero è cresciuto del 30% rispetto all’anno precedente .
Per il Centro di ricerca Innocenti dell'Unicef (Report card 2013), che compara 29 paesi a economia avanzata in base a cinque parametri (benessere materiale, salute e sicurezza, istruzione, comportamenti e rischi, condizioni abitative e ambientali) l'Italia occupa il 22° posto nella classica generale, alle spalle di Spagna, Ungheria e Polonia: 23° posto per benessere materiale, 17° per salute e sicurezza, al 25° su istruzione, al 21° per condizioni abitative e ambientali. Insieme agli altri Paesi dell'Europa meridionale- Portogallo, Grecia e Spagna- l'Italia si trova nella terza fascia più bassa della classifica sulla povertà infantile relativa, con il 17% dei bambini sotto la soglia di povertà.