Consiglio nazionale Acli. Povertà al centro, “subito reddito di inclusione sociale”
Gianni Bottalico
ROMA – Reddito di inclusione sociale (Reis) per i sei milioni di cittadini al di sotto della povertà assoluta e per sostenere la domanda interna; destinare una parte del quantitative easing all'economia reale, alle famiglie più povere, alle imprese e allo stato; candidare il terzo settore a gestire la tariffazione domestica senza scopo di lucro. Sono queste le principali proposte rilanciate dalle Acli durante la seduta del Consiglio nazionale tenutasi oggi. Un incontro che anticipa di due mesi quello con papa Francesco del 23 maggio prossimo. “Vogliamo restituire al Pontefice la realtà di un’associazione viva, che guarda al futuro nell'anno in cui celebra i suoi settant'anni di storia – ha affermato Gianni Bottalico, presidente nazionale delle Acli -, che è impegnata a dare rappresentanza e risposte al disagio sociale, che lavora per arricchire la politica di contenuti, che persegue un modello di società inclusivo”.
Le Acli sottolineano la propria autonomia rispetto ai partiti, mentre si discute di coalizione sociale. “Non significa equidistanza e tantomeno indifferenza rispetto ai contenuti della politica – ha affermato Bottalico -. Le Acli sentono come prioritario il compito di interpretare e di dare rappresentanza a questa nuova questione sociale che è esplosa con la crisi. Formuliamo una serie di proposte che sottoponiamo all'attenzione della politica. Quelle forze politiche che più sapranno interpretare nel segno della solidarietà e della democrazia i problemi economici e sociali posti dalla crisi, saranno quelle destinate ad avere maggiore influenza nella vita politica del Paese ed in Europa”.