Consolo (Dap): "Attenzione a diritti umani e benessere dei detenuti"
ROMA - Attenzione ai diritti umani, al benessere dei detenuti e al volontariato. Sono questi i primi impegni annunciati a caldo dal nuovo capo del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria (Dap), Santi Consolo, la cui nomina è arrivata durante il Consiglio dei ministri di ieri, in tarda serata. Classe ’51, siciliano, Consolo è stato sostituto procuratore ad Enna e Nicosia, giudice e sostituto procuratore generale a Palermo, infine procuratore generale a Catanzaro e Caltanissetta, ma nasce come magistrato di sorveglianza. La nomina va a riempire un vuoto a capo del Dap che è durato più di sei mesi e chiude così il lungo totonomine sul successore di Giovanni Tamburino. Il nome di Consolo, tuttavia, era stato anticipato come “favorito” dall’agenzia di stampa Redattore sociale già a fine agosto, quando tra la rosa dei possibili candidati le voci di corridoio davano qualche chance anche a Mauro Palma, Giovanni Salvi (procuratore capo di Catania, iniziale favorito) e Giovanni Melillo (ex procuratore aggiunto di Napoli e attualmente capo di gabinetto del Guardasigilli).
Attenzione ai diritti umani. Consolo non è nuovo all’Amministrazione penitenziaria, dove ha ricoperto l’incarico di vice capo fino al 2011, e dopo una giornata di riunioni al ministero della Giustizia, racconta a Redattore sociale il suo futuro impegno all’interno del Dap. “Ho accolto la nomina con grande soddisfazione – spiega Consolo - perché è un ruolo che mi è congeniale: in magistratura ho iniziato come magistrato di sorveglianza. Questa nomina è segno di una continuità nell’attenzione nei confronti del pianeta carcere”. Un incarico non facile, quello di capo Dap, soprattutto dopo la condanna da parte della Corte europea dei diritti dell’uomo per il sovraffollamento carcerario. “Dobbiamo avere molta attenzione a certe problematiche che attengono alla tutela dei diritti dell’uomo – spiega Consolo -. Occorre avviare un discorso collaborativo con la giustizia per quello che si può fare in una situazione che sicuramente non è facile”.
Il volontariato, “ruolo fondamentale”. Nonostante i nodi da sciogliere, Consolo si dice fiducioso. E i dati sulle presenze in carcere in calo fanno ben sperare. “Sono fiducioso perché sono convinto di trovare delle professionalità all’altezza del ruolo – ha spiegato Consolo -. Il volto della Polizia penitenziaria sta cambiando perché all’interno abbiamo delle professionalità. La maggior parte sono diplomati o laureati, persone che hanno acquisito anche una grande sensibilità e attenzione alla sofferenza detentiva. Anche il personale amministrativo è molto qualificato. Se riusciamo ad essere tutti quanti collaborativi per obiettivi di miglioramento, sicuramente si avranno dei risultati. Mi occuperò del benessere all’interno degli istituti, benessere dei detenuti che finisce anche per essere benessere degli operatori che lavorano in questo settore”. Per Consolo, un “ruolo fondamentale” all’interno del pianeta carcere è quello del volontariato. “Oggi ce lo dice pure il Papa: tutti dobbiamo essere sensibili alla sofferenza altrui e cercare di alleviarla. Il volontariato è un’attività nobile, di sostegno, ineludibile. Va considerata con la massima attenzione”.
Tempi tecnici per l’insediamento. Fatta la nomina, ora bisognerà attendere che Consolo possa lasciare il precedente incarico e assumere quello nuovo. L’attuale ruolo di Consolo a Caltanissetta, infatti, richiede dei passaggi di consegna delicati. “Attualmente sono ancora procuratore generale a Caltanissetta e mi sto occupando in prima persona di processi abbastanza delicati, come le stragi del ’92 – spiega -. Devo prima cercare di dare continuità all’ufficio”. Tempi tecnici che, spiega Consolo, “non dipendono da me. Spero si acceleri perché vi è urgenza di colmare un vuoto e di relazionarsi con tutti quelli che all’interno del dipartimento hanno voglia di collaborare. Spero possa accadere quanto prima e che possa cominciare da subito ad assumere iniziative che siano di coordinamento e di indirizzo”.(ga)