Cooperazione allo sviluppo, Bcc soddisfatta della legge di riforma
ROMA – Federcasse, l’associazione nazionale delle Banche di credito cooperativo e casse rurali, esprime soddisfazione per la legge di riforma della cooperazione italiana allo sviluppo, approvata lo scorso 1° agosto dalla terza Commissione esteri del Senato, che va a modificare la precedente legge 49/87. Ciò che sostanzialmente viene modificato dalla nuova normativa, alla quale hanno contribuito con proprie proposte anche Confcooperativee Federasse, è l’approccio al sistema degli aiuti internazionali finalizzati allo sviluppo ed alla promozione sociale, che diventa parte integrante e qualificante della politica estera italiana.
La legge riconosce all’articolo 25 le “cooperative e le imprese sociali”(come anche le organizzazioni sindacali degli imprenditori, quindi anche Federcasse) tra i soggetti delle nuova cooperazione allo sviluppo, specificandone la natura non profite inserendole al pari delle organizzazioni della società civile. Inoltre, inserisce tra le organizzazioni ora deputate a svolgere azioni coordinate di cooperazione allo sviluppo, anche le “organizzazioni del commercio equo e solidale, della finanza etica e del microcredito”.
“Questa previsione – sottolinea il presidente di Federcasse Alessandro Azzi– rende piena giustizia ad un settore, come quello della cooperazione mutualistica, che lavora da anni convintamente per la promozione di un’economia orientata al bene comune, in Italia ed in molti Paesi del mondo grazie a proprie articolazioni di settore. Al tempo stesso riconosce l’importanza strategica di un comparto, come quello del credito finalizzato al sostegno dell’economia reale, per innescare processi di sviluppo sostenibile e duraturo”.
In questo percorso di coinvolgimento di nuovi soggetti, anche il Credito cooperativo, che ha realizzato progetti originali di “cooperazione allo sviluppo e di promozione umana” in diverse aree del mondo, potrà dare il suo prezioso contributo. “Ricordo il programma “Microfinanza Campesina del Credito Cooperativo” – dice il presidente di Federcasse – che in Ecuador, dal 2000, grazie all’impegno di centinaia di Bcc e con un piano integrato di intervento basato su microcredito, formazione, educazione cooperativa, agricoltura sostenibile, ha consentito l’uscita dalla soglia di povertà di oltre 150 mila famiglie di campesinoscontribuendo attivamente alla diffusione delle “finanzas populares” oggi riconosciute ufficialmente come strumento di promozione umana dalla Costituzione dell’Ecuador”.
Il Credito Cooperativosta sviluppando esperienze simili, adattandole alle differenti situazioni locali, anche in Togo e in Argentina, a significare che “la cooperazione viene vissuta anche come ‘metodo’ capace di coinvolgere, rendere protagonisti, partecipi dell’evoluzione sociale ed economica dei propri territori”. Per Federcasse, particolarmente significativa appare dunque anche la previsione dell’articolo 2 della nuova legge, secondo cui “l’Italia promuove l’educazione, la sensibilizzazione e la partecipazione di tutti i cittadini alla solidarietà internazionale, alla cooperazione internazionale e allo sviluppo sostenibile”.