Cooperazione, arriva il codice di sicurezza per le ong in zone di guerra
ROMA - Un protocollo di sicurezza, che definisce obblighi e impegni reciproci tra il Ministero degli Affari Esteri e la Cooperazione Internazionale (Maeci) e le ogni italiane che operano in aree di rischio: è l'iniziativa presentata questa mattina dal titolare della Farnesina Paolo Gentiloni in un incontro promosso dalle reti di ong che hanno Aoi, Cini, Link2007. "C'è una responsabilità del ministero in sinergia con le ong nei confronti degli italiani" ha affermato il ministro "e la necessità promuovere comportamenti responsabili". "Le iniziative che lanciamo oggi concretizzano le responsabilità comuni ed è auspicabile che vi aderiscano tutti i soggetti che operano nella cooperazione", ha detto il Gentiloni. Il ministro ha concluso sottolineando come le iniziative per la sicurezza nella cooperazione vadano di pari passo con il rilancio del settore da parte del governo italiano, "impegno che il presidente del consiglio ha solennemente affermato a Addis Abeba", in riferimento alla promessa di Renzi - tra l'altro ribadita nei giorni scorsi all'Expo durante un incontro con Bono Vox - di far diventare l'Italia quarto paese donatore nel G7.
"I flussi di profughi mostrano quanto il ruolo delle ong sia importante nei contesti di crisi, e necessario mettere in atto quanto possibile per la loro sicurezza", ha sottolineato Nino Sergi - rappresentante delle reti di ong che hanno promosso l'incontro - ricordando come dal 2008 e' stata avviata da alcune una collaborazione a tali fini con l'unità di crisi della Farnesina.
Il direttore generale della cooperazione allo sviluppo del ministero Giampaolo Cantini ha ricordato i numeri che dipingono il rischio degli operatori umanitari nel mondo: Nel 2013 ci sono state 155 vittime, 171 feriti e 134 rapiti fra gli operatori umanitari nel mondo. Già a 79 morti nel 2014. Cantini ha poi descritto il codice di autoregolamentazione presentato: "fondamentale ribadire il rispetto dei principi di imparzialità, neutralità, non discriminazione, indipendenza della cooperazione". Vi sono inoltre obblighi di informazione per le ong e di coordinamento con le ambasciate competenti. Cantini ha ricordato che recentemente sono state riviste le procedure per la concessione di progetti che, per questioni di sicurezza, dovranno avere l'ok dalle ambasciate competenti: "in 3 anni ci sono stati solo 9 pareri negativi delle ambasciate". Claudio Taffuri, capo dell'unità di crisi della Farnesina ha sottolineato come l'Isis sia nato formalmente in tempi molto recenti, l'8 aprile 2013: "Oggi dobbiamo essere osservatori diversi rispetto al passato. Si e' globalizzato anche il rischio". (lj)