17 dicembre 2024 ore: 14:15
Non profit

Cooperazione, flashmob a Roma: investire ora in pace e giustizia

Liceali e universitari con Focsiv e Oxfam sulla manovra del governo. "E' l'alternativa alle spese militari e ad altre scelte che rischiano di alimentare una spirale di violenza"
© Oxfam Italia Il flashmob degli studenti a Roma - 17 dicembre 2024 - Foto Oxfam

Dare più voce e spazio alla politica di cooperazione allo sviluppo, "lo strumento migliore per creare condizioni di pace e di giustizia": è l'alternativa alle spese militari e ad altre scelte che rischiano di alimentare una spirale di violenza secondo i liceali e universitari animatori di un flashmob a Roma, a pochi passi dal Parlamento.

L'iniziativa, in piazza di Pietra, è documentata da foto e video condivise dalla federazione del volontariato Focsiv e dall'organizzazione non governativa Oxfam.

La prima richiesta è di aumentare gli stanziamenti per la cooperazione, che in linea con gli impegni assunti in sede Onu l'Italia dovrebbe portare allo 0,70 del Reddito nazionale lordo (Rnl).

"Siamo qui in piazza di Pietra insieme con gli studenti per chiedere che si dia più voce e più spazio alla politica di cooperazione allo sviluppo" spiega all'agenzia Dire Andrea Stocchiero, policy advisor di Focsiv. "E' una politica per la pace e la giustizia: si parla troppo di guerre e di aumento della spesa militare mentre non si parla affatto della politica di cooperazione, che è il migliore strumento per creare le condizioni di pace e di giustizia che consentono di evitare tutti questi conflitti e le loro conseguenze umane, ambientali e sociali".

Secondo dati Ocse citati da Oxfam e Focsiv, si sta assistendo a una contrazione delle risorse allocate dall'Italia all'Aiuto pubblico allo sviluppo (Aps), che nel 2023 si è fermato allo 0,27% dell'Rnl, in calo rispetto allo 0,33% del 2022". Le organizzazioni sottolineano: "Per mantenere fede agli impegni europei e internazionali ultradecennali che si è assunta l'Italia dovrebbe più che raddoppiare i propri stanziamenti nel corso dei prossimi cinque anni; lo sta facendo per le armi ma non per la cooperazione".

In una nota si legge ancora: "Stando al disegno della legge di bilancio, ora in discussione in Parlamento, nel 2025 si dovrebbe assistere a una timida crescita congiunturale, seguita però da un calo che ci riporterebbe a valori addirittura inferiori al 2023".

Le organizzazioni analizzano le differenti allocazioni dei fondi. "Sono previsti 360 milioni destinati al ministero dell'Interno per le spese legate alla voce 'accoglienza dei rifugiati nel Paese donatore' per migranti e richiedenti asilo" si evidenzia: "Un 23,5% in più rispetto alla Finanziaria 2024, difficilmente giustificabile, visto che si è assistito a un significativo calo dei flussi migratori". La tesi è che si tratti "di risorse che in gran parte restano all'interno dei confini nazionali per fronteggiare la gestione dei flussi migratori e dunque sottratte agli obiettivi di lotta alla povertà nei Paesi del Sud del mondo".

Al contrario, stando all'analisi, diminuiscono i fondi disponibili per gli interventi internazionali. "Calano quegli stanziamenti che più di altri dovrebbero connotare la cooperazione italiana, ovvero le allocazioni per il ministero degli Esteri (-115 milioni tra 2024 e 2025), e c'è poi un taglio di 32 milioni per l'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo" denunciano Oxfam e Focsiv. "Quest'ultima rappresenta il cuore operativo della cooperazione allo sviluppo: dispone di un budget per coordinare politiche o realizzare concretamente programmi e progetti; gli attuali 645,9 milioni risultano essere, scandalosamente, circa un terzo di quanto attribuito in questo stesso settore al ministero dell'Interno".

Il flashmob è un'iniziativa parte della Campagna 0,70 e di un progetto di "educazione alla cittadinanza globale" che è sostenuto dall'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics). (DIRE)

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