10 aprile 2015 ore: 09:58
Non profit

Cooperazione, gli aiuti italiani tornano a scendere: sono lo 0,16% del Pil

La rete Action for Global Health denuncia: “I fatti contraddicono gli annunci di impegno per l'obiettivo dello 0,7 % del Pil”. Dall'analisi dei dati Ocse risulta che i fondi per la cooperazione sono calati nel 2014 del 2,9%, invertendo il dato positivo del 2013 (dopo una tendenza negativa di tagli cominciata nel 2009)
Cooperazione internazionale. Bambini con mappamondo in mano

ROMA – “Abbiamo visto con sorpresa che l'aiuto pubblico allo sviluppo dell'Italia nel 2014 è diminuito del 2,9% (65 milioni di euro) rispetto all’anno precedente, nonostante gli annunci del governo di aumentarlo progressivamente”: lo afferma Marco Simonelli, esperto della rete internazionale Action for Global Health (di cui fa parte l'ong italiana Aidos) che produce periodici rapporti sull'andamento degli aiuti internazionali allo sviluppo. Solo due giorni fa la Commissione Europea aveva presentato i dati del Rapporto Ocse, in base ai quali l'Ue risultava essere campione di solidarietà, essendo al primo posto nel mondo per aiuti alla cooperazione. E la situazione dei finanziamenti italiani veniva considerata sostanzialmente stabile. Action for Global Health, però, è andata a leggere da vicino la situazione.

GRAFICO: Aiuti allo sviluppo dai paesi dell'Unione Europea

Gli aiuti del canale bilaterale hanno visto un taglio di oltre 90 milioni di euro, solo parzialmente compensato da un incremento di quasi 30 milioni di euro donati attraverso il multilaterale”, precisa Simonelli. “Sembra che il rientro dell’Italia nel Fondo Globale sia stato possibile solo grazie a tagli, ben maggiori, sul bilaterale” spiega l'esperto. Dall'analisi degli ultimi dati pubblicati dall'Ocse risulta che nel 2014 l’aiuto pubblico allo sviluppo italiano è sceso allo 0.16% del Pil dallo 0,17% del 2013. “Nel 2014 l’Italia è ancora fra i Paesi fanalino di coda dell’Unione Europea con una performance rispetto all’anno precedente negativa – afferma Simonelli - ma il Governo non doveva progressivamente aumentare l’aiuto pubblico allo sviluppo?”. -

Secondo le analisi realizzate da Action for Global Health nel 2013 l’Italia aveva finalmente invertito la tendenza negativa di tagli all’aiuto pubblico allo sviluppo cominciata nel 2009. In particolare nel 2013 – rispetto all’anno precedente – l'organizzazione aveva osservato un aumento in volume di 454 milioni di euro, di cui 167 sul bilaterale (da governo a governo), e oltre 150 milioni di euro per ong e società civile, anche se nei fondi per la cooperazione erano stati contabilizzati 304 milioni di euro spesi per i rifugiati in Italia. Il rapporto tra aiuti pubblici allo sviluppo e Pil era di conseguenza salito dallo 0,14% allo 0,17%. (Ludovica Jona)

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