Cooperazione? "Non sia bancomat per l'espansione delle imprese"
Don Armando Zappolini
ROMA - “Non vorrei che la cooperazione allo sviluppo diventi un bancomat per operazioni, pur legittime, di internazionalizzazione delle imprese italiane”. Così il deputato di Sel Giulio Marcon è intervenuto in chiusura del seminario “Aiuto – non aiuto, cantieri di cooperazione solidale” organizzato dalla piattaforma di ong Concord Italia, in riferimento al dibattito sull'attuazione della nuova legge sugli aiuti allo sviluppo (L. 125 dell’11 agosto 2014). “Le imprese che realizzano interventi nei paesi del sud del mondo non sempre rispettano gli standard ambientali e sociali che sono impliciti nella filosofia della cooperazione allo sviluppo”, ha spiegato Marcon. Il deputato ha poi affermato l’importanza di “salvaguardare l’impianto pubblico della cooperazione”, facendo un appello all’"attenzione nell'applicazione della legge”.
- La preoccupazione di Marcon in realtà non è nuova. Nei mesi scorsi anche alcune realtà del terzo settore avevano paventato la pericolosa commistione tra mondo profit e cooperazione.
Lia Quartapelle (Pd),deputata relatrice della nuova Legge sulla cooperazione ha difeso la scelta di includere i privati - a pari diritto delle ong - tra i soggetti che possono accedere ai fondi della cooperazione, affermando la necessità di “tenere dentro questa parte della realtà italiana”. La parlamentare ha inoltre affermato che l’inserimento della Cassa Depositi e Prestiti come strumento per finanziare interventi di cooperazione allo sviluppo “non sottrae risorse agli interventi bilaterali, ma ne può solo aggiungere”. Sollecitata da un intervento del pubblico sugli strumenti previsti per la valutazione indipendente degli interventi di cooperazione,
Lia Quartapelle |
Quartapelle ha affermato che vi sarà un "controllo parlamentare attraverso una relazione su attività svolte e risultati raggiunti da presentare annualmente al Parlamento”. Quartapelle ha poi reso nota la possibilità di aggiungere 20 milioni di euro ai fondi destinati alla cooperazione alla sviluppo nel 2014: “Stiamo lavorando per l’approvazione di due emendamenti attualmente in discussione”.
Don Armando Zappolini |
Don Armando Zappolini, presidente del Cnca (Coord. Naz. Comunità di Accoglienza), tra i promotori del seminario, ha concluso l'incontro manifestando la sua "preoccupazione per l'entrata dei privati nella cooperazione, così come in altri settori, come quello dei rifiuti". Zappolini ha fatto appello alle organizzazioni di cooperazione internazionale affinché ispirino la propria azione futura ai principi del "fare rete e unire le reti", del "legare azioni locali a sguardi globali" e del "resistere alla ritirata del pubblico". (Ludovica Jona)