13 novembre 2014 ore: 16:38
Non profit

Cooperazione, se Bill Gates e Mark Zuckerberg destinano alla lotta all’Ebola più di Cina e India

Forti rischi di condizionamento, tra nuovi strumenti per il coinvolgimento dei privati e la necessità di fare lobby per una regolamentazione della finanza. La piattaforma italiana ospita una dibattito sulla cooperazione internazionale ai tempi della crisi economica in Europa
Cooperazione internazionale. Bambini con mappamondo in mano

ROMA - “Bisogna innanzitutto affrontare il problema che la finanza drena eccessive risorse rispetto a quanto meriterebbe”. Così Giuseppe De Marzo, coordinatore della campagna “Miseria Ladra”, promossa da Libera insieme a un migliaio di associazioni sul territorio nazionale è intervenuto in apertura del seminario “Aiuto – non aiuto, cantieri di cooperazione solidale” organizzato dalla piattaforma di ong Concord Italia in occasione del semestre italiano dei presidenza dell’Unione Europea.
“Vi è una relazione diretta tra il finanziamento delle banche per 4700 miliardi di dollari dal 2010 da parte degli Stati e il loro attuale indebitamento”, ha sottolineato De Marzo, affermando che i dati dell’aumento della povertà e della disoccupazione dall'esplosione della crisi a oggi sono quelli di una guerra mondiale. “I poveri relativi, ovvero quelli che vivono con meno di 506 euro al mese, in Italia sono passati dai 2 milioni del 2008 ai 10 milioni di oggi, secondo l’Istat”.

Il coordinatore di “Miseria ladra” ha anche esposto le conseguenze della disoccupazione giovanile oggi al 44% nel Belpaese: “In una città come Crotone, con il 70% dei giovani disoccupati è difficile parlare di lotta alla criminalità, che in quei territori dà lavoro, pensione e welfare”. Per queste ragioni De Marzo ha invitato le associazioni attive nella cooperazione allo sviluppo a lavorare per interventi sulla finanza piuttosto che “cercare fondi per progetti di aiuto ai paesi del sud”. Tra gli interventi su cui fare pressione, “la divisione tra banche commerciali e banche di investimenti, il controllo sugli investimenti di capitale, la tassa sulle transazioni finanziarie, l’uso di eurobond per finanziare i debiti degli stati e una politica di interventi di riconversione ecologica per contrastare la disoccupazione”.

Il problema di una politica di cooperazione sempre più in mano ai privati è invece stato posto da Riccardo Troisi, presidente di “Re-orient”: “Bill Gates e Mark Zuckerberg  hanno destinato alla lotta all’Ebola più di Cina e India”, ha detto, sottolineando come negli ultimi 10 anni i finanziamenti alla cooperazione allo sviluppo da parte dei privati sono esponenzialmente aumentati determinando un forte rischio di condizionamento degli aiuti agli interessi delle multinazionali.

“Il sospetto che abbiamo in molti è che la china che sta prendendo l’Europa ricalchi quella dei Paesi dell’America Latina negli anni ’80” ha affermato Francesco Petrelli, portavoce di Concord Italia. Petrelli ha ricordato il forte legame tra il tema dell’immigrazione e quello della cooperazione internazionale e ha auspicato la crescita di “un nuovo mutualismo”, anche in vista della futura Agenda Globale di Sviluppo dell'Onu, i cui tre pilastri sono società, economia e ecologia. (lj)

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