23 novembre 2023 ore: 13:55
Ambiente

Cop28 e cambiamenti climatici, Msf: “Misure urgenti per proteggere i paesi più vulnerabili”

Il presidente Christou si appella ai leader mondiali che si riuniranno a Dubai: "Non siamo solo in una crisi climatica, ma anche in una crisi di umanità e solidarietà”. I casi del Sudan, del Madagascar, e del Corno d'Africa
Sole, caldo, clima

Ancora troppo poco viene fatto per proteggere le persone più vulnerabili dagli impatti negativi dei cambiamenti climatici, avverte Medici Senza Frontiere (MSF). I leader mondiali, che si riuniranno a Dubai per la COP28 dove sarà presente anche una delegazione MSF,” devono adottare misure urgenti per proteggere la salute delle comunità più colpite”.

“Le persone più vulnerabili del mondo stanno pagando con la propria salute e la propria vita un problema che non hanno creato” afferma il dottor Christos Christou, presidente internazionale di MSF. “È assurdo e tragico che i meno responsabili dell’emergenza climatica siano lasciati a subirne le conseguenze. Questo dimostra che non siamo solo in una crisi climatica, ma anche in una crisi di umanità e solidarietà”.

L’emergenza climatica è un’emergenza sanitaria e umanitaria. I gravi impatti dei cambiamenti climatici sulla salute stanno già colpendo le persone di tutto il mondo e si prevede che aumenteranno nel tempo con il riscaldamento del pianeta. MSF lavora in molti dei contesti più vulnerabili dal punto di vista climatico e cura i pazienti che subiscono in prima persona gli impatti sanitari dei cambiamenti climatici.

Nel 2023 MSF ha continuato ad assistere e a rispondere alle conseguenze di tali eventi, tra cui le diffuse inondazioni in Sud Sudan, i devastanti cicloni in Myanmar, Madagascar e Mozambico, il caldo incessante e le estese siccità che hanno portato milioni di persone sull’orlo della fame in tutto il Corno d’Africa. MSF ha anche risposto a molteplici epidemie di colera concomitanti in diversi paesi e a tassi allarmanti di Dengue nelle Americhe. Il mix letale di malaria e malnutrizione ha tenuto i reparti degli ospedali pediatrici di MSF pieni in tutto il Sahel e nel Ciad orientale, dove le persone fuggono dal terribile conflitto in Sudan.

“Non si tratta di un problema futuro, ma di un problema attuale. Lo vediamo nelle sale d’attesa dei nostri ospedali”, continua il dottor Christou di MSF. “E sta accadendo perché la leadership politica globale non ha mantenuto gli impegni di riduzione delle emissioni e le promesse di sostenere i paesi più colpiti”. 

Mentre la Conferenza delle Parti fa il punto sui progressi compiuti per raggiungere gli obiettivi climatici, è già chiaro che la mancanza di azione per il clima ha messo a grave rischio la salute delle persone. Non riuscire a limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi Celsius è una minaccia esistenziale per molte persone nei contesti umanitari in cui MSF opera.

Le comunità e i paesi più colpiti hanno ripetutamente chiesto il sostegno necessario per affrontare le conseguenze dei cambiamenti climatici, senza mai riceverlo. Hanno bisogno di un impegno reale per ridurre le emissioni di gas serra e di un sostegno finanziario e tecnico concreto. Queste comunità hanno bisogno di un’azione all’altezza dell’emergenza climatica. Il mondo non può continuare a guardare mentre le crisi umanitarie si aggravano e le popolazioni più vulnerabili continuano a subirne le conseguenze.

“Non possiamo permetterci un altro fallimento.Quanti anni passeranno ancora, quante altre COP e quante altre vite saranno colpite o perse prima che vengano decise e attuate misure concrete?”, conclude il dottor Christos Christou, presidente internazionale di MSF.

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