8 aprile 2020 ore: 17:34
Immigrazione

Coronavirus, il Tavolo Asilo su decreto che chiude porti: “Non si può sospendere diritto”

Le organizzazioni parlano di una dichiarazione inopportuna e non giustificabile: "non si può sfuggire così ai doveri inderogabili di soccorso nei confronti di chi è in pericolo di vita”
Sbarchi. Morti in mare. Mani

ROMA -“Una dichiarazione inopportuna e non giustificabile: con un atto amministrativo, di natura secondaria, viene sospeso il diritto internazionale, di grado superiore, sfuggendo così ai propri doveri inderogabili di soccorso nei confronti di chi è in pericolo di vita”. E’ questo il commento del Tavolo Asilo al decreto interministeriale con cui l’Italia definisce i suoi porti non sicuri, per l’intero periodo dell’emergenza sanitaria nazionale legata al Covid 19. “I porti italiani non assicurano i necessari requisiti per la classificazione e definizione di porto sicuro (place of safety) solo per le navi soccorritrici battenti bandiera straniera che abbiano soccorso esseri umani fuori dalle nostre acque Sar - aggiunge la nota del Tavolo Asilo - . Si attacca ancora una volta il concetto internazionale di porto sicuro, la cui affermazione ha trovato conferma nelle decisioni della nostra magistratura”.

Le organizzazioni del Tavolo, si dicono consapevoli del momento complesso ma chiedono di “garantire il rispetto dei principi di  solidarietà e di umano soccorso, che non possono essere negati sulla base di tesi opinabili che riguardano la competenza nei soccorsi in mare ed il luogo in cui vadano condotti esseri umani in pericolo di vita”.

 
 “E’ opportuno sottolineare che il ministero della Salute attraverso l’Usmaf si è già attrezzato per la quarantena delle navi che hanno soccorso migranti ed ha già disposto delle linee guida - spiega la nota- Inoltre è essenziale ribadire che l’Autorità preposta ad intervenire nei soccorsi è l’Mrcc che riceve per primo la richiesta di coordinamento e non l’autorità di bandiera. Le Associazioni del Tavolo Asilo Nazionale ribadiscono che, anche in questo momento difficile per l’Italia, la Libia è un paese in guerra, dove i migranti sono oggetto di torture e schiavitù”.

Attualmente la nave Alan Kurdi della ong Sea Eye è al limite delle nostre acque nazionali in attesa che le venga assegnato un porto sicuro, il Tavolo Asilo Nazionale chiedono fermamente al Governo italiano di operare senza indugi in tal senso. Le organizzazioni firmatarie del documento sono: A Buon Diritto, Acli, ActionAid, Amnesty International Italia, Arci, Caritas Italiana, Centro Astalli, Cir, Cnca, Comunità papa Giovanni XXIII, Emergency, Europasilo, Fcei, Focus – Casa dei Diritti Sociali, Fondazione Migrantes, Intersos, Médecins du Monde – missione Italia, Oxfam Italia, Save the Children Italia, Simm– Società Italiana Medicina delle Migrazioni.

© Riproduzione riservata Ricevi la Newsletter gratuita Home Page Scegli il tuo abbonamento Leggi le ultime news