11 marzo 2016 ore: 14:08
Immigrazione

Corsi di italiano, web radio e percussioni per l'accoglienza dei richiedenti asilo

Vengono da Mali, Ghana, Sierra Leone, Marocco, Libia, hanno in media 24 anni. Sono stati accolti dal Cas di Crespellano (Bologna) quasi un anno fa: oggi studiano e lavorano, e uno di loro si è iscritto all’università. Tiecco (Arca di Noè): “Dopo una prima fase di diffidenza, la comunità li ha accolti bene”
Migranti. Corsi di cucina interculturale

CRESPELLANO (Bologna) – “La cosa che li rende più felici è la cucina. Ogni appartamento ne ha una, per loro è importantissima: è il momento in cui viene fuori la loro vera identità. Sono entusiasti di cucinare per ragazzi di altre nazionalità, di far loro assaggiare i piatti tipici delle loro origini”. A parlare è Valentina Tiecco, coordinatrice del centro di accoglienza straordinaria (Cas) gestito dalla cooperativa Arca di Noè a Crespellano. Si tratta di 3 appartamenti da 9 persone l’uno, per un totale di 27 richiedenti asilo accolti: vengono in buona parte da Mali, Ghana, Sierra Leone, Marocco, Libia, hanno in media 24 anni. Vivono nella frazione di Valsamoggia dallo scorso maggio. 

“Tutti e 27 sono sbarcati in Italia all’inizio del maggio 2015 – spiega Tiecco –. Poche ore dopo il loro arrivo sono stati portati all’hub regionale di via Mattei a Bologna, dove sono rimasti solo per un paio di giorni: era un periodo di ingenti arrivi, il turnover macinava veloce. Così, in fretta e furia sono arrivati qui da noi”. I 3 appartamenti sono stati inaugurati con la loro entrata, e immediatamente si è messa in moto la macchina burocratica, per i primi documenti e l’assistenza sanitaria. “I primi corsi che abbiamo organizzato sono stati quelli di italiano. Corsi interni, perché essendo maggio quelli sul territorio erano in dirittura d’arrivo. Da fine estate hanno cominciato a frequentare quelli esterni, fondamentali per il processo d’integrazione. Poi ci siamo rivolti anche al Cpia metropolitano di Bologna, il centro per l’istruzione degli adulti: alcuni dei ragazzi hanno subito potuto iscriversi per ottenere il diploma di licenza media”. E oggi, uno dei richiedenti asilo, un ragazzo marocchino, si è iscritto all’università grazie alla convenzione tra Alma Mater e Comune: frequenta Lingue e letterature straniere, lo stesso corso che aveva già cominciato in Marocco. 

Nel corso dell’anno, tanti sono stati i corsi a cui i ragazzi hanno preso parte: da quello di percussioni (che ha portato a una festa di fine corso organizzato nel grande giardino dei 3 appartamenti) a quello per imparare a lavorare in una web radio: “Lo frequenta uno dei richiedenti asilo: aveva dimostrato grande passione in questo campo, abbiamo pensato fosse perfetto per lui. È questa la nostra strategia: indirizzarli verso le attività più in linea con le loro passioni”. E Arca di Noè si occupa anche dell’inserimento lavorativo di questi 27 richiedenti asilo: a chi sa meglio l’italiano sono proposti tirocini nell’ambito del fondo sociale europeo (“Corsi di formazione molto professionalizzanti e tirocini in azienda: sono impegnati sul doppio versante”); mentre per chi lo parla meno bene si cercano soluzioni con Garanzia Giovani. “A tutti abbiamo fatto l’abbonamento per i mezzi pubblici, ma possono spostarsi anche in bicicletta, ne hanno una ogni tre. La condividono molto volentieri”. 

In occasione dell’iniziativa ‘Benvenuti in Valsamoggia’ in programma sabato 12 marzo alle 10 a Cob Monteveglio | OGGI La Casa dell’Innovazione organizzata dall’associazione Cob Social Innovation e da Arca di Noè, 6 dei richiedenti asilo porteranno le loro testimonianze: “Loro sono contenti, a Crespellano stanno bene. Certo sono preoccupati per i tempi lunghi per ottenere i documenti, considerata l’incertezza dell’esito. Ma non si perdono d’animo”. E la comunità come li ha accolti? “All’inizio con molta diffidenza, ma dopo questa prima fase le cose sono andate decisamente meglio. Ora tutti sono gentili con loro, in tanti li vogliono aiutare”. E fa l’esempio della farmacia di riferimento, che si mette sempre a disposizione, e della parrocchia che gestisce un centro di raccolta di abiti usati: “Ci ha fornito un kit iniziale di abiti estivi e uno di abiti invernali. Gratuitamente, dandoci una bella mano”. (Ambra Notari) 

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