L’organizzazione oggi conta circa 54 progetti in 21 paesi del mondo, lavora con circa 271 partner e impiega più di 150 di persone in Italia e all’estero e nel 2022 ha sostenuto 56.938 persone e 11.626 organizzazioni in tutto il mondo
FIRENZE - Il 19 aprile 2023, l’associazione Cospe compirà un traguardo importante, ovvero i 40 anni di attività e impegno nella cooperazione internazionale, per la giustizia climatica e sociale in Italia e nel mondo. Nata nel 1983 a Firenze da un gruppo di giovani attivisti e attiviste che militavano nei movimenti di liberazione e nei movimenti per la pace dell’Emilia Romagna e della Toscana, Cospe è oggi una realtà della cooperazione internazionale radicata e riconosciuta che conta circa 54 progetti in 21 paesi del mondo, lavora con circa 271 partner e impiega più di 150 di persone in Italia e all’estero. Nel 2022 Cospe ha sostenuto 56.938 persone e 11.626 organizzazioni in tutto il mondo.
"Sono cifre importanti - dice Francesca Pieraccini, direttrice generale di Cospe - che dimostrano la maturità che abbiamo raggiunto, ma anche la passione e la creatività che mettiamo costantemente in gioco, da 40 anni. Se abbiamo raggiunto questo traguardo è proprio purché non abbiamo mai smesso di metterci in discussione e di innovarci per essere davvero coerenti rispetto alla nostra missione, per rendere sempre più efficace la nostra azione, per identificare le leve su cui agire il cambiamento e per rendere conto in maniera trasparente di quello che facciamo".
In questi anni segnati da guerra e crisi climatica, Cospe ha rafforzato l’impegno per costruire un futuro di pace, giustizia e equità che abbia al centro i diritti. “Sono tempi in cui – dichiara Giorgio Menchini, presidente Cospe - una associazione di cooperazione internazionale come la nostra, che ha scelto come proprio terreno il cambiamento, è chiamata a dare il massimo di sé. Per sostenere e mettere in rete i progetti delle comunità, le loro lotte e le loro pratiche, che aprono la strada al mondo che vogliamo, e che è già in cammino. Sviluppando alleanze con chi ci è più affine e vicino, facendo sistema su temi e percorsi strategici di un’agenda comune”.