2 novembre 2014 ore: 12:48
Economia

Crisi, Cgil: "Cresce cassa integrazione. Precipitano i redditi dei lavoratori"

L'allarme del sindacato che ha presentato i dati aggiornati dell'Osservatorio Cig. Oltre un milione di lavoratori in cassa integrazione da gennaio a settembre, 525 mila a zero ore. "Urgente piano di investimenti per far ripartire la produzione"
Vittime del Lavoro, sicurezza, casco di protezione in bilico

ROMA - Cresce il ricorso alla cassa integrazione e "precipita" il reddito dei lavoratori: "nei primi nove mesi dell'anno hanno perso complessivamente oltre 3 miliardi e cento milioni di euro, 5.900 euro nette in meno in busta paga". Questo l'allarme della Cgil che ha reso noto i dati aggiornati sulla Cig col rapporto dell'Osservatorio Cig della Cgil, frutto delle elaborazioni sulle rilevazioni dell'Inps. Secondo il sindacato, da gennaio a settembre risultano coinvolti dalla cassa integrazione oltre un milione di lavoratori, di cui 525 mila a zero ore. "Le ore di Cig richieste e autorizzate a settembre tornano oltre i 104 milioni, con un aumento su agosto del 43,86 per cento - spiega la Cgil -: è il secondo mese tra gli ultimi dodici con la richiesta più alta. Si arresta così la lieve tendenza alla riduzione registrata nelle passate rilevazioni mensili e si conferma la media sopra gli 80 milioni di ore al mese che ha caratterizzato gli ultimi quattro anni".

Secondo il sindacato, si tratta di un quadro che "conferma i segnali negativi sulla situazione economica e produttiva del Paese - spiega la Cgil -: troppo timida l'inversione di tendenza rispetto alla persistenza della crisi e del processo di deindustrializzazione in atto". Tra i dati più preoccupanti, aggiunge il segretario confederale della Cgil, Serena Sorrentino “il numero dei 525 mila potenziali lavoratori in Cig a zero ore, che, sommato al sempre più allarmante tasso di disoccupazione giovanile, dimostra l'urgenza di un piano di investimenti per far ripartire la produzione e di un piano del lavoro per i giovani. Ci chiediamo come possa il governo stimare in 1,5 miliardi la spesa per finanziare politiche attive e passive prevista in legge di stabilità, e come si potrà gestire la crisi se con il jobs act si pensa di ridurre coperture di CIG e cassa straordinaria anziché estenderle”.

Nelle regioni del nord si registra il ricorso più alto alla cassa integrazione. Dal rapporto della Cgil emerge che al primo posto per ore di cassa integrazione autorizzate nei primi nove mesi dell'anno c'è la Lombardia con oltre 203 milioni di ore che corrispondono a 260.743 lavoratori. Segue il Piemonte con oltre 100 milioni ore di Cig autorizzate per 128.299 lavoratori e il Veneto con 69 milioni ore per 88.768 persone. Nelle regioni del centro primeggia il Lazio. Mentre per il Mezzogiorno è la Campania la regione dove si rileva il maggiore ricorso alla Cig. Tra si settori coinvolti, è la meccanica il settore dove si è totalizzato il ricorso più alto allo strumento della cassa integrazione. Segue il settore del commercio e l'edilizia.

“Di fronte a chiari dati che caratterizzano il ciclo economico ancora pesantemente segnato dalla crisi e da una situazione sociale di sofferenza – sostiene Serena Sorrentino - il governo dovrebbe rivedere i provvedimenti in materia di lavoro, a partire dal decreto sulla deroga, dal jobs act e dai finanziamenti per le politiche attive. Auspichiamo che la Camera emendi i provvedimenti che riducono gli strumenti di tutela dell'occupazione”.

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