3 dicembre 2013 ore: 15:22
Immigrazione

Crisi, quasi 1,7 milioni gli stranieri disoccupati o inattivi. Uil: “Ripensare le politiche”

Si è svolto oggi a Roma il seminario "L'Immigrazione cambia. Cambiamo le sue leggi”, promosso da Uil e Italuil. Un’occasione per avviare una riflessione a favore di nuovi e più adeguat strumenti normativi per tutelare cittadini e lavoratori stranieri
Immigrato indiano lavora in un allevamento

ROMA - La crisi economica inciderà sempre di più sul destino dei lavoratori stranieri. L'assenza di un nuovo decreto flussi per i lavoratori subordinati e una riduzione drastica annunciata dal Governo per gli stagionali, diventa lo spunto del Seminario Uil-Italuil (patronato della Uil) “L'Immigrazione cambia. Cambiamo le sue leggi", svoltosi oggi a Roma. Obiettivo dell'incontro, avviare una riflessione generale sul fenomeno migratorio e adeguare ai tempi le politiche sull'immigrazione, partendo dal mercato del lavoro e dai cambiamenti demografici in atto.

"La crisi economica ha un doppio impatto sui cittadini stranieri - ha dichiarato Guglielmo Loy, segretario confederale UIL a Redattore Sociale -. Se da una parte la disoccupazione degli stranierI supera la media nazionale dei cittadini italiani, la situazione si aggrava per gli effetti sociali della perdita del lavoro e delle dirette conseguenze sul loro permesso di soggiorno".
“Per questo motivo  - prosegue Loy -  è necessario intervenire sul sistema normativo che regola il rinnovo del permesso di soggiorno".

Inoltre, sempre secondo secondo il sindacato, se da una parte appare inevitabile da parte del  Governo la decisione di  non emanare un decreto flussi per lavoratori subordinati e ridurre al minimo il decreto per gli stagionali,  è alto il rischio dell'ingresso irregolare e del sommerso.  "Per questo motivo - spiegano -   il Governo  dovrebbe contestualmente concertare con le parti sociali le politiche attive di inserimento occupazionale per chi vive e lavora in Italia".

Secondo il ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, nel secondo trimestre 2013, sono circa 511 mila gli stranieri iscritti alle liste di disoccupazione e oltre 1,25 milioni i cittadini stranieri che risultano inattivi, con un tasso di disoccupazione pari al 17,9%, ben 6,6 punti in più rispetto agli italiani. Ma per  intervenire sulla Bossi Fini non basta, c'è un aspetto demografico che per Uil e Italuil induce ad un'altrettanta importante riflessione, quello su di una riforma della legge sulla cittadinanza.

Negli ultimi 20 anni secondo gli organizzatori, l'Italia ha perso 5 milioni di autoctoni  a causa della bassa fertilità; un gap che che è stato compensato da un afflusso di stranieri che negli ultimi anni è stato di media di circa 4 mila mila ingressi l'anno e che ha permesso di colmare la diminuzione di nascite con la forte incidenza di nuovi nati da cittadini stranieri.

Uil e Italuil chiedono  pertanto un serio confronto al Parlamento anche a favore di  una riforma della legge n.91 del 92 (cittadinanza). Appello al quale si unisce anche il neo Presidente dell'Istat Antonio Golini il quale intervenuto all'incontro,  ritiene "impossibile, alla luce dell'attuale configurazione demografica, continuare a non adottare lo ius soli"

E per dare un ulteriore segnale sul fronte cittadinanza per i figli d'immigrati Italuil e  Uim (Unione italiani nel mondo) promuovono  la campagna "cittadinanza prossima", che attraverso il progetto "Benessere Integrati", coinvolge i giovani che svolgono il servizio civile presso le sedi dei Patronati Italuil nella promozione dei diritti dei coetanei di origine straniera, attraverso un serie di incontri con Istituzioni e operatori del settore in tutto il territorio.

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