29 ottobre 2013 ore: 16:05
Economia

Crisi, solo il 4% dei giovani ha fiducia nel futuro. ''Dato allarmante''

Rapporto Acri. Se lo scorso anno si dichiaravano ottimisti il 24 per cento dei ragazzi tra 18 e 30 anni, oggi un futuro roseo lo vede solo il 4 per cento del campione considerato. Guzzetti: “Ridare speranza ai nostri giovani è un dovere di cui tutti si devono far carico”
Giovane sfiduciato, crisi economica

ROMA –  E’ in caduta libera la fiducia dei giovani italiani sul futuro della propria situazione personale. Se lo scorso anno si dichiaravano ottimisti il 24 per cento dei ragazzi tra 18 e 30 anni, oggi un futuro roseo lo vede solo il 4 per cento del campione considerato. Il dato emerge dall’indagine “Gli italiani e il risparmio”, realizzata dall’istituto Ipsos per Acri, in occasione dell’89 giornata del risparmio che si svolge domani a Roma. “Il crollo di fiducia nei giovani è un dato allarmante che deve far riflettere –sottolinea il presidente dell’associazione fondazioni e casse di risparmio (Acri) Giuseppe Guzzetti - . Ridare speranza ai nostri giovani è un dovere di cui tutti si devono far carico. Oggi ci sono intere classi sociali che senza il volontariato e le fondazioni sarebbero abbandonate a loro destino. Se non ci fossero loro a dare risposte ai bisogni e ad attutire il disagio sociale si  potrebbe arrivare a una situazioni di disgregazione sociale”.

Secondo Guzzetti, seppure nel rapporto esiste qualche nota positiva, come il fatto che un 1 per cento di italiani è riuscito comunque a risparmiare, permangono i segnali di preoccupazione per una crisi, la cui uscita per gli italiani sembra ancora troppo lontana. “Chi risparmia oggi ha una maggiore consapevolezza rispetto al passato e cerca di investire in strumenti sicuri, come i titoli di Stato –aggiunge – . Ma il risparmio è utilizzato anche come ammortizzatore sociale. E si ritiene che esso deve servire all’ economia reale e ad aiutare le imprese, che aiutano l’ occupazione e che fanno ricerca”.

Anche secondo il presidente di Ipsos Nando Pagnoncelli a preoccupare di più è la sfiducia dei giovani verso il futuro. “La crisi evidenzia atteggiamenti di grande preoccupazione, la maggioranza degli intervistati (il 53 per cento) pensa che la crisi sia più grave di come appare ma in generale  quasi la totalità del campione ha un atteggiamento negativo – spiega -. Prevalgono gli insoddisfatti della propria situazione economica, che sono quasi triplicati dal 2008. Ma il dato dei giovani è particolarmente serio, non è consueto trovare un tale calo di ottimismo in queste classi di età”. Secondo Pagnoncelli, inoltre, prevale un atteggiamento di disillusione anche rispetto al mondo bancario  e ci sono sempre più persone che pensano sia meglio non investire. “Tutti hanno una percezione del peggioramento complessivo della situazione del paese –aggiunge – e c’è grande preoccupazione  per le scarse forme di tutela”. (ec) 

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