23 novembre 2017 ore: 14:36
Società

Cyberbullismo, gli studenti creano un network di "volontari digitali"

Parte a Palermo "Giococonilbullo", il progetto finanziato da Fondazione con il Sud. Previsti nella scuole momenti di approfondimento specifico con seminari tenuti da operatori della polizia postale, magistrati, giuristi e pedagogisti. Ci saranno anche laboratori creativi con l’ideazione di due videogiochi
Cyberbullismo. Ragazzino davanti a pc con capo chino 2

PALERMO - Un hashtag #giococonilbullo e al tempo stesso la nascita di un network di volontari digitali contro il cyberbullismo. E' il progetto finanziato da Fondazione con il Sud nell’ambito del bando Con il Sud che vede impegnate, oltre l’associazione "La linea della Palma" come capofila, altre realtà associative e tre scuole di Palermo. In particolare, fanno parte del progetto: Arci Sicilia, Cirpe, Aeffe, Assoprivider, The Factory, la scuola media Alberico Gentili, l’Iti Vittorio Emanuele III di Palermo e l’Iiss Alessandro Volta di Palermo. 

"Si tratta – ha sottolineato Maria Pia Pensabene, responsabile de La linea della Palma – di un progetto aperto a cui potranno aderire come partner esterni, condividendone contenuti e finalità, tutte le scuole della città, rafforzando la community di volontari e l’intervento a difesa dei nostri ragazzi". "Abbiamo voluto guardare al cyberbullismo a 360 gradi – ha continuato Pensabene -. I dati sono gravissimi: secondo un recente studio di Amnesty International, 1 ragazzo su 2 durante l’anno scolastico è vittima almeno una volta di episodi di bullismo o cyberbullismo. Siamo contenti che le scuole stanno aderendo in massa. Nonostante il progetto sia partito infatti con tre scuole ne abbiamo adesso 17. La cosa importante è che saranno i ragazzi stessi a segnalare in qualità di volontari digitali. Il progetto sicuramente mira a rispondere ad un bisogno forte che oggi hanno le scuole ma anche tutta la società comprese naturalmente le famiglie". Ci saranno anche momenti di approfondimento specifico con seminari itineranti caratterizzati dagli interventi di operatori della polizia postale, magistrati, giuristi e pedagogisti. "Il messaggio che vogliamo far passare - aggiunge Pensabene - è che oltre all'autore materiale di un atto di cyberbulismo in rete, molti altri possono essere responsabili anche con un semplice clic che attesta un like ad una cosa che invece è da condannare. In questo modo vogliamo proprio che cresca il profilo di responsabilità che tutta la comunità educante ha sul tema". 

Otto sono le azioni del progetto che vanno dalla sensibilizzazione e promozione di #giococonilbullo alla costituzione di comitati sul cyberbullismo all’interno delle scuole coinvolte (composti da studenti, insegnanti, psicologi e genitori) all’animazione del sito, fino alla formazione vera e propria di volontari digitali. Previsti inoltre laboratori creativi 2.0 con l’ideazione di due videogiochi e percorsi formativi e seminari sul cyberbullismo.

Il volontario costituisce la colonna portante dell’intervento in qualità di vero attore del progetto. Quest'ultimo, in particolare dovrà sviluppare conoscenze e competenze sul fenomeno del cyberbullismo e sugli effetti negativi che esso causa alle vittime sul piano psicologico, relazionale e sociale, al fine di portare avanti azioni sul territorio, mirate a sensibilizzare e informare la comunità.

Il percorso educativo è stato elaborato su misura per gli studenti, che parteciperanno alle attività anche come “operatori” critici rispetto al fenomeno del cyberbullismo e in quanto capaci di promuovere nei propri coetanei, una tendenza sociale che condanni qualsiasi forma di violenza e prevaricazione. 

“Abbiamo deciso di aderire al progetto – ha detto pure Anna Bucca di Arci Sicilia - perché i nostri circoli sono luogo d’incontro di molti giovani ed è tra i giovani che bisogna lavorare per creare una cultura diversa rispetto all’uso di internet, dei social e del rispetto per gli altri”. Cuore delle attività saranno soprattutto tre scuole alle quali potranno aggiungersi come partner tecnici anche tutte le scuole di Palermo che ne faranno richiesta.

“Nell’età adolescenziale – ha detto Giovanni Marchese, preside dell’istituto tecnico Vittorio Emanuele III - l’io si forma, prova ad emergere e affermarsi. Spesso l’affermazione dell’individualità avviene con la forza e la prevaricazione. I social, purtroppo hanno amplificato l’individualità”. L’intervento, inoltre, riguarderà non solo i ragazzi delle scuole superiori ma una platea molto più ampia di studenti a partire dalla quinta elementare, attraverso incontri diversificati. “Per noi – ha aggiunto Maria Rosa Turrisi, preside dell’I.C.S. Alberico Gentili di Palermo – è fondamentale il coinvolgimento anche dei genitori che hanno un ruolo primario nell’educazione dei bambini e dei ragazzi”. (set)

© Riproduzione riservata Ricevi la Newsletter gratuita Home Page Scegli il tuo abbonamento Leggi le ultime news