Da camionista a progettista di ausili per disabili: la seconda vita di Davide
Davide Stasolla sulla sua handbike
Davide Stasolla sulla sua handbike |
ROMA - “Mi chiamo Davide Stasolla, dal 1996 sono tetraplegico a causa di un incidente d'auto. Prima dell'incidente ero un autotrasportatore e possedevo il diploma di scuola media. In quella che io chiamo, la mia seconda vita mi sono diplomato al corso serale per perito elettrotecnico, presso l'Istituto Itis ‘Ettore Majorana’ di Budrio (Bo), nel 2005 mi sono laureato in Informatica, presso l'Università di Bologna, successivamente ho frequentato un corso di AutoCAD residenziale di un anno a Milano”. Si descrive così Davide Stasolla nella pagina web in cui presenta il risultato di questa sua personale trasformazione. Bisogno di maggiore autonomia, curiosità e determinazione, fanno il resto, spingendolo a mettere insieme tutte queste competenze e indirizzarle nel campo delle tecnologie assistite con lo scopo di cercare soluzioni “a misura di disabile”.
Tiboda Handbike |
La disabilità nel cammino. La passione per la tecnica ed il disegno, la creatività e gli ausili disponibili sul mercato ma “troppo costosi e insoddisfacenti” lo portano ad ideare e costruire prototipi “per migliorare la qualità della vita di coloro che, come lui, vivono su una sedia a rotelle”. Nel 2014 Stasolla progetta e realizza “Tiboda Handbike” una speciale bici con pedalata assistita. “Ogni anno, oltre 500 mila persone in più, conoscono la disabilità nel cammino della loro vita, spiega Stasolla, la maggior parte conduce una vita priva di stimoli tra le mura della propria casa, ed uno dei motivi principali, è la difficoltà di mobilità”. L’innovativa handbike che risponde a questa necessità di “trasporto pratico”, può essere collegata alla carrozzina con una semplice manovra e senza sforzi grazie ad un sistema di aggancio-sgancio rapido “ciò consente, in particolare ai tetraplegici e coloro che hanno abilità fisiche minime, di utilizzarla, godendo degli enormi benefici che ne derivano, in termini di mobilità e di salute”. Le impugnature, spiega l’ideatore, sono progettate per persone “che non hanno più l'uso delle mani e non fanno uso di alcun velcro per fissare le mani. Tutti i comandi, freno, gas e cambio, sono facilmente accessibili e possono essere azionati da semplici movimenti di rotazione del polso”.
Un’idea che consente anche a chi convive con una disabilità motoria di “esercitare sport all'aria aperta e socializzare senza doversi preoccupare di distanze e asperità del terreno” i cui vantaggi, ribadisce, riguardano anche le famiglie, che “devono disbrigare le loro necessità”. Quello presentato è un modello funzionante al 100 per cento, assicura Stasolla: “l'ho testata duramente in Germania questa estate, percorrendo per più di 150 Km ciclabili, strade sterrate, prati, salite anche piuttosto ripide. Nonostante si tratti di un prototipo, si è dimostrata robusta, comoda ed affidabile”. Progettare e costruire dispositivi “a costi quanto più contenuti” per consentirne l’accesso a più persone possibili, è questo l’obiettivo principale, per questo, per raccogliere i fondi necessari a produrre e commercializzare il dispositivo, è stata avviata una campagna di crowdfunding. Il progetto illustrato “è solo il primo tra i mille che ho in mente, i migliori prodotti nascono dalle esigenze di coloro che li usano”. (slup)