1 luglio 2016 ore: 14:51
Immigrazione

Da occupazione a centro di accoglienza, rinasce Slataper a Firenze

La struttura, gestita dalla cooperativa Il Cenacolo, è stata un'occupazione abusiva per tre anni e oggi ha festeggiato un anno di attività insieme al sindaco di Firenze Nardella e all'assessore Funaro.
Accoglienza: migranti in fila

- FIRENZE - Un anno di attività nel centro di accoglienza Slataper, in via Slataper 6 a Firenze, trasformato da luogo di abusivismo (è stata un’occupazione dal 2011 al 2014) a struttura di assistenza e integrazione delle persone più svantaggiate: dalle famiglie in condizioni di precarietà economica, ai single con figli in forte disagio abitativo, dagli anziani rimasti soli fino ai richiedenti asilo. In questo primo anno sono state accolte quasi 150 persone; attualmente il centro ne ospita 100, tra cui 21 minori e un neonato. Ogni tipologia di ospite abita un piano diverso dello stabile. In ognuno di questi piani vengono condivisi spazi comuni come la cucina, la sala mensa, la sala con spazio biblioteca e tv e la lavanderia.

Il centro è organizzato nel seguente modo: un’unica direzione e gestione della struttura, servizio di portineria 24h/24, due équipe specializzate, una in percorsi di accoglienza sociale e l’altra in accoglienza dei richiedenti asilo, un operatore sociale per l’organizzazione di attività di socializzazione. Per ogni ospite dell’accoglienza sociale (Nemo e Famiglie) sono concordati percorsi di autonomia con i servizi sociali territoriali.

Per i richiedenti asilo del C.A.S. (Centro di Accoglienza Straordinaria) sono attivati percorsi di integrazione, in collaborazione con altri servizi gestiti dalla Cooperativa, per cui gli ospiti frequentano corsi di italiano e, sulla base delle competenze e degli interessi, usufruiscono di opportunità formative e professionali (9 hanno seguito un corso base nel settore agricolo, 3 stanno preparando l’esame per la licenza media).

Tanti i progetti interni ed esterni per migliorare la qualità di vita di queste persone. E’ stata formata la squadra di calcio “Slataper”, mista tra ospiti italiani e stranieri, che partecipa a tornei amatoriali e sarà presente alla prossima edizione dei Mondiali Antirazzisti a Modena. Inoltre, vari migranti partecipano a corsi di teatro in collaborazione con il progetto PACI, e infine altri due richiedenti asilo si stanno formando come rappers.

“L’idea alla base del nostro progetto sociale, che è ispirato a esempi virtuosi di accoglienza integrata - ha detto il direttore del centro, Andrea Ricotti - è quella di offrire una risposta immediata ai bisogni primari per poi lavorare affinché l’emergenza rientri all’interno di percorsi ordinari di tutela sociale. E’ bello vedere come, in questo centro, si siano create interazioni culturali ed umane tra italiani e stranieri, siano nate amicizie vere e profonde e le persone, attraverso un percorso graduale e monitorato dai nostri operatori, cercano di passare da una situazione di disagio ad una situazione di autonomia”.

 

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