11 marzo 2013 ore: 15:11
Società

Da ''Veni creator'' a ''Urbi et orbi': ecco il conclave

Prima il canto 'Veni creator' nella Cappella Paolina per invocare l'aiuto dello Spirito Santo. Poi, quando in solenne processione l'ultimo cardinale diacono tra i 115 elettori sara' entrato e avra' chiuso dall'interno la Sistina, iniziera' il...

Roma - Prima il canto 'Veni creator' nella Cappella Paolina per invocare l'aiuto dello Spirito Santo. Poi, quando in solenne processione l'ultimo cardinale diacono tra i 115 elettori sara' entrato e avra' chiuso dall'interno la Sistina, iniziera' il Conclave. Da quel momento, nel pomeriggio di domani, ogni contatto con il mondo esterno sara' vietato fino all'elezione del nuovo Pontefice.

I 115 cardinali troveranno, nella cappella quattrocentesca che ospita per la 25esima volta un Conclave, sedie di ciliegio, ognuna segnata con nome e cognome di ogni elettore, e dodici tavoli, sei sul lato destro e sei sul sinistro, disposti su due file di diverso livello. Ai porporati viene consegnata una penna, una cartellina rossa e una scheda per scrutinio.

Davanti all'altare, con le spalle rivolte al Giudizio universale di Michelangelo, ci saranno un leggio con il Vangelo su cui prestare giuramento e il tavolo degli scrutatores. Estratti a sorte fra i cardinali elettori dall'ultimo cardinale diacono, vengono scelti cosi' nove nomi: tre scrutatori, tre revisori e tre incaricati di raccogliere il voto degli infermi.

Il primo giorno di Conclave tradizionalmente c'e' un solo turno di elezioni, nel pomeriggio, dal secondo giorno sono previste quattro votazioni. Ogni elettore riceve dei foglietti intestati, con la scritta 'Eligo in Summum Ponteficem'. I cardinali scrivono il nome del candidato prescelto e, mentre consegna la scheda, recita la formula del giuramento del 'Secundum Deum'.

Piegato il foglietto, ogni cardinale si avvia verso l'altare per riporlo in un'urna. Una volta che tutti hanno compiuto questa operazione, i cardinali scrutatores contano tutti i foglietti, li ripongono in un'altra urna. Successivamente vengono letti ad alta voce e registrati i voti espressi. Ogni foglietto viene poi cucito con ago e filo e inserito in una stufa per essere poi bruciato. Se l'elezione ha dato esito negativo, nella stufa, posta dietro la cancellata marmorea, viene aggiunta una sostanza chimica affinche' i foglietti emettano una fumata nera.

Per avere una fumata bianca occorre che uno dei cardinali raccolga i due terzi delle preferenze, 77 in questo caso. Solo dal 34esimo scrutinio si procede al ballottaggio tra i due cardinali che hanno ricevuto piu' voti nell'ultimo scrutinio, i quali pero' non possono votare. Raggiunta la soglia dei due terzi, il cardinale decano si rivolge all'eletto chiedendogli se accetta l'incarico e, in caso di risposta affermativa, gli chiede quale nome pontificale intende scegliere. Il nuovo Pontefice viene accompagnato nella Stanza delle lacrime, dove viene aiutato a indossare i paramenti papali (zucchetto bianco, mantelletta e stola rossa, rocchetto e tonaca bianca).

E' l'ultimo passo prima della presentazione del nuovo Pontefice ai fedeli. Il cardinale protodiacono si affaccia dal balcone della loggia centrale della Basilica di San Pietro per pronunciare la formula 'Annuntio vobis gaudium magnum. Habemus Papam', seguito dal nome e cognome del cardinale eletto e dal suo nome pontificale. Solo allora il nuovo Papa si mostra sul balcone per impartire la benedizione 'Urbi et orbi'. (DIRE)

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