Dagli spazzolini alla pasta: volontari e cittadini aiutano i migranti a Tiburtina
Alcuni dei migranti allontanati dalla Stazione Tiburtina
ROMA – Le tende sono aumentate, oggi sono una decina: e una è riservata ai bambini piccoli, quelli sotto un anno, che in questo momento sono sei, insieme alle loro mamme. In tutto, ci sono circa 140 persone nella tendopoli allestita da Croce rossa, comune e associazioni nei pressi della stazione Tiburtina: “Ma abbiamo 80 brandine nel furgone, pronte per essere montate, visto che la situazione è in continua evoluzione”, ci spiega Marco Petrocchi, il responsabile del centro per la Croce rossa. “La situazione è tranquilla – continua – sono garantiti tutti i servizi di base. Certo è una soluzione provvisoria, ma funziona bene”: provvisoria sì, quindi, ma non d'emergenza. Soprattutto rispetto al centro Baobab, dove invece la situazione è sempre più critica.
- Marco, uno dei volontari che incontriamo qui, nei pressi della tendopoli: sta cercando di dare una mano in questi giorni, di portare ciò che serve. E stamattina “sono stato al Baobab con i guanti di lattice e le maniche arrotolate, per pulire l'ingresso e il giardino, insieme a una decina di altri volontari come me. Qui, in confronto, la situazione è davvero tranquilla”. Per questo, ci sono ragazzi che arrivano dal Baobab anche solo per incontrare gli amici, o per prendere qualcosa di cui hanno bisogno: una cinta, un paio di pantaloni, un po' di pasta. E i volontari giocano, in tutto questo, un ruolo di prim'ordine: uno di loro, poco fa, si è anche improvvisato sarto, scorciando i pantaloni per un ragazzo del centro Baobab. Flavia e Marco, invece, hanno portato mezzo chilo di pasta in una teglia, mentre Francesco ha fatto la spesa, prima di venire qui, per portare sopratutto dentifrici e spazzolini.
Accanto ai singoli cittadini, che hanno sentito al telegiornale la notizia della tendopoli e da ieri cercano di offrire il proprio aiuto, ci sono le associazioni di volontariato: in tante si stanno facendo avanti, come la fondazione “Albero della vita”, che ha chiesto di dar vita, qui, a uno spazio ricreativo per bambini. Perché la situazione è temporanea, sì, ma potrebbe durare anche a lungo. (Valeria Calò)