Dal Califfato alla jihad: esce "Il terrorismo spiegato ai ragazzi"
I ragazzi vedono, ascoltano, sanno. Ma spesso non capiscono, ci sono cose che non possono comprendere. Tra queste c’è, sicuramente, il terrorismo. Probabilmente conosceranno il numero delle vittime del Bataclan e tante immagini avranno visto di quella drammatica nottata parigina. Avranno ben presente cosa è accaduto, ancor più recentemente, a Bruxelles: ne avranno parlato a scuola, in famiglia, con gli amici. E sapranno, perché gliel’avranno raccontato, dell’11 settembre, delle Torri gemelle, degli attentati agli Stati Uniti e al mondo occidentale. Avranno sentito parlare dello Stato islamico e al Qaida è ormai una parola comune nel loro vocabolario. I ragazzi sanno, sono informati, perché le informazioni li circondano e li raggiungono, senza bisogno che vadano a cercarle. Sanno, ma non possono comprendere.
Oggi un libro viene in loro aiuto: si chiama “Il terrorismo spiegato ai ragazzi”, lo ha scritto una giornalista, Cecilia Tosi, esperta di politica internazionale, che ha compiuto lo sforzo di mettere insieme tutte le sue conoscenze ma anche, in un certo senso, dimenticarle: per poterle riscoprire e restituire con un linguaggio che non fosse quello dei media, o degli “addetti ai lavori”, che avesse la freschezza e la semplicità indispensabili per farsi comprendere dai giovani. Un libro che promette di rispondere ad alcune domande, che tanti – non solo ragazzi – si saranno fatti, magari in silenzio, per non sembrar degli ignoranti. Cos’è il Califfato? Che differenza c’è tra Stato islamico e al Qaida? Che significa jihad? E, ancora, chi sono e cosa vogliono i terroristi che hanno colpito Parigi e Bruxelles?
Cecilia Tosi prova a spiegarlo attraverso le storie di Ahmed, reclutatore e addetto alla propaganda dello Stato islamico; di Omar, capo di una cellula di al Qaida, che organizza attentati dalla Libia. E’ con loro che Tosi ci conduce, passo dopo passo, alla scoperta del terrorismo fondamentalista e nelle sue motivazioni geopolitiche. E aiuta i ragazzi – ma anche gli adulti – a comprendere come esso affondi le radici in trent’anni di storia di quell’area che va dal Nordafrica fino all’Afghanistan. Il terrorismo viene restituito così nella complessità delle sue diverse “ragioni”: i trattati siglati dopo la prima guerra mondiale e la nascita della questione palestinese; l’invasione sovietica dell’Afghanistan, respinta dai mujaheddin alleati degli Usa; le guerre mosse dagli Stati Uniti all’Iraq alla lotta per il controllo delle risorse petrolifere in Medio Oriente; fino alla secolare contrapposizione tra sciiti e sunniti. Tante vicende politiche e geopolitiche, che hanno originato e alimentato il risentimento arabo verso l’occidente e favorito quindi la crescita delle organizzazioni armate del fondamentalismo islamico.
E’ un libro per i ragazzi scritto da una giornalista, per farli riflettere in profondità, perché la complessità e non la semplificazione siano il loro stile di pensiero; per salvarli dal manicheismo che divide il mondo in buoni e cattivi, in vittime e carnefici. Ma è anche un libro per i loro genitori scritto da una mamma, perché “ da quando è nato mio figlio, penso a come potrò spiegarli, un domani, il fenomeno degli attentati commessi in nome della religione”. Ed è un libro per tutti, perché tutti “vorrebbero spiegare ai più giovani come e perché succedono queste cose, quali sono le soluzioni per mettere fine a questo fenomeno – scrive Tosi nell’introduzione - Ma se neanche i politici più esperti hanno trovato ancora una ricetta per combattere il terrore, come possiamo trovare noi un modo per tranquillizzare i nostri figli? L’unica cosa che possiamo fare – continua - è convincere i nostri figli a fidarsi di noi e della nostra capacità di proteggerli. Lo possiamo fare se gli dimostriamo che c’è un motivo per cui stanno succedendo queste cose orribili, che non c’è nessun Dio che sta scagliando la sua rabbia su di noi e che i terroristi non sono mostri provenienti da un altro pianeta, ma uomini che sono stati convinti a seguire idee sbagliate e a seguire la fede della vendetta”. Ecco perché è importante “spiegare”, conservare e difendere la “complicazione” delle vicende.
Cecilia Tosi, il libro “spiega” un fenomeno complesso come il fondamentalismo islamico. Quali pensi che sia la “spiegazione” principale che contiene?
Quella con cui viene sfatato il “mito” per cui l’azione dei terroristi sarebbe un’azione ideolgoica legata alle differenze religiose con i “miscredenti” (non solo occidentali”. Questo concetto è stato sfruttato, come evidenzio nel libro, da gruppi di potere e stati in modo da poter mantenere la loro fetta di dominio nel Medio Oriente. Ecco la spiegazione principale: il fondamentalismo religioso è una strumentalizzazione da parte di soggetti politici.
Chi sono i due personaggi che accompagnano la narrazione?
Ahmed e Omar sono due personaggi fittizi, due jihadisti: uno milita in al Qaida e uno nello Stato islamico. Non esistono nella realtà, ma sono molto simili a veri combattenti, hanno le loro stesse abitudini. E’ un espediente narrativo, che mi serve per aiutare il lettore a calare nella vita quotidiana delle persone che compiono questa scelta, entrare meglio nel loro pensiero. E’ anche un modo per capire che questi personaggi non sono fantasmi, o mostri calati dall’inferno, ma esseri umani anche loro, che hanno fatto una scelta indubbiamente sbagliata, trascinati da un’ideologia e da gruppi che questa ideologia l’hanno strumentalizzata.
Chi ti aspetti che legga questo libro? E in quali contesti?
Penso che il libro sia leggibile per i ragazzi a partire dalle medie inferiori. Il ontesto ideale sarbebe quello scolastico, dove i ragazzi possono contare sull’aiuto degli insegnanti. Ma credo sia uno strumento utile anche nelle case, dove i genitori, leggendolo ai figli, possono rispolverare un po’ la propria memoria degli ultimi 20 anni. E comprendere meglio, anche loro, ciò che sta accadendo oggi nel mondo.
Il libro è edito da Imprimatur. (cl)