Dal Sudafrica a Londra, un runner "migrante" contro il razzismo
"Voglio essere la prima persona al mondo a correre da Città del Capo a Londra per raccontare la storia delle migrazioni umane": scrive così sul suo profilo Instagram, Deo Kato, runner con origini ugandesi in arrivo domenica in riva al Tamigi dopo 516 giorni e 12.440 chilometri sulle scarpe da ginnastica.
Un percorso raccontato sui social giorno dopo giorno, con mappe e resoconti su ostacoli e soste forzate, pure in carcere, dove ha riferito di aver trascorso alcune settimane.
Secondo il quotidiano londinese The Guardian, domenica Kato sarà affiancato da centinaia di corridori a Downing Street, la via dove ha sede il governo britannico, e proseguirà verso il quartiere di Hammersmith.
Nell'ultimo anno e mezzo, l'atleta ha attraversato l'Africa da sud a nord, con un itinerario che ha dovuto tener conto anche di conflitti armati come quelli in corso nell'est della Repubblica democratica del Congo, in Sudan o nel nord dell'Etiopia.
A segnare il percorso sono state anche le amicizie. Ad esempio in Kenya, quando alcuni ragazzini si sono uniti a Kato correndo per sei o sette chilometri: "Volevano continuare insieme con me" ha raccontato lui.
Poi c'è stata l'Europa, cominciando da Atene in Grecia e su fino a Calais e il canale della Manica. "Un'altra volta in cui pensavo di abbandonare tutto è stato in Croazia", ha ricordato Kato. "Mi sono sentito davvero trattato come un migrante irregolare; ho pensato che non fossi né benvoluto né accolto".
La corsa però è continuata, anche grazie al supporto di alcuni sponsor. E per Kato, 36 anni, residente a Londra, dove fa l'allenatore sportivo, il traguardo è mettere in discussione l'idea che le persone debbano "tornare da dove vengono" e sottolineare al contempo che le migrazioni possono "creare una società globale più ricca e culturalmente interconnessa".
La corsa è cominciata nel luglio 2023 all'ombra del monumento alla Lunga marcia della libertà, un simbolo della lotta contro il regime di apartheid del Sudafrica. Poi rotta verso nord, un po' pure a est: anche per passare da Nakulabye, la cittadina natale di Kato in Uganda, dove vivono suoi parenti e dove l'atleta visse da bambino fino ai dieci anni di età, prima di ricongiungersi con la madre che era già a Londra. (DIRE)