Dalla confisca all’accoglienza dei migranti: la storia di Casa Zucchi a teatro
SAN LAZZARO (Bologna) – “Non è stato semplicissimo spiegar loro cosa si intendesse con ‘bene confiscato alla mafia’. Naturalmente conoscono bene il concetto di corruzione e soldi sporchi, ma non quello di confisca”. Elisa Torricelli è la referente sociale del progetto Sprar di Casa Zucchi. Casa Zucchi è una -villetta fuori San Lazzaro: per anni è stata la dimora di un giostraio. Non un giostraio qualunque, visto che è stata confiscata con l’applicazione delle misure di prevenzione patrimoniali antimafia disposte dal tribunale di Bologna – e grazie alla legge 109/96 per il riutilizzo pubblico e sociale dei beni confiscati alle mafie – e nel marzo 2017 è stata assegnata alla cooperativa sociale Arca di Noè e adibita a Cas. Oggi rientra nel progetto Sprar e accoglie 10 richiedenti asilo arrivati dall’hub di via Mattei.
I ragazzi che vivono a Casa Zucchi hanno tra i 18 e i 28 anni, vengono da Senegal, Mali, Costa d’Avorio, Camerun. “Sono restati stupiti di tutto l’interesse suscitato dalla loro casa. Ci chiedevano: ‘perché vogliono tutti parlare con noi?’. Insomma, erano un po’ straniti", continua Torricelli. Casa Zucchi rientra nel ciclo del riuso virtuoso promosso dal comune di San Lazzaro, in collaborazione con tutta la comunità: “I ragazzi si muovono in bicicletta. Vanno a scuola di italiano e praticano attività sportive. Poi c’è chi partecipa a laboratori di cucina e chi preferisce i corsi di teatro dell’Itc, il teatro comunale di San Lazzaro. Frequentano la mediateca e l’Opera Padre Marella, soprattutto per il calcio. Problemi con la comunità non ne abbiamo mai avuti".
Le peculiarità di Casa Zucchi hanno portato diverse realtà del territorio a interessarsi al progetto: attualmente, Arca di Noè sta collaborando con l’Itc, Libera e il liceo Augusto Righi di Bologna per contribuire alla realizzazione di uno spettacolo teatrale dal titolo “Casa dolce casa”, con la regia di Alessandro Migliucci. Protagonista, ovviamente Casa Zucchi. “L’Itc stava lavorando a tre progetti con tre licei bolognesi – spiega Torricelli –. Uno era dedicato alle mafie. Libera, che già ci conosceva, ha messo il teatro in contatto con noi”. Così, un giorno gli studenti del liceo Righi si sono recati a Casa Zucchi per conoscere i ragazzi. Poi, il regista ha intervistato i responsabili. Terza tappa, che avrà luogo a giorni, un laboratorio con liceali e ospiti in previsione dello spettacolo che andrà in scena, ovviamente all’Itc, il 18 e il 19 maggio. “Siamo curiosi di vedere come i nostri ragazzi reagiranno sia al laboratorio, sia allo spettacolo. Grazie a questo progetto anche noi, come loro, stiamo sperimentando qualcosa di nuovo".
A breve, poi, partirà una collaborazione con il gruppo scout di San Lazzaro: obiettivo, rivalorizzare e abbellire gli spazi interni ed esterni alla casa. Ma non solo: “Vogliamo creare, al contempo, anche un’occasione di scambio e condivisione tra giovani richiedenti asilo e coetanei del territorio. Vogliamo coinvolgere tutta la cittadinanza, promuovendo così un modello condiviso e partecipato di risocializzazione di beni appartenenti alla comunità”. (Ambra Notari)