23 novembre 2017 ore: 14:15
Economia

Daspo a 10 senza dimora: “Si criminalizza gruppo sociale che non ha commesso reato”

Il direttore del giornale Piazza Grande commenta quanto accaduto a Bologna la sera del 22 novembre quando 10 senza dimora sono stati allontanati dal portico di viale Masini, vicino alla stazione, dove dormivano. Per l’assessore Malagoli si è trattato di “una misura necessaria”
senza dimora dormono in strada

BOLOGNA – “Il problema principale è di carattere politico e culturale. La legge Minniti è una legge ventriloqua che parla con lo stomaco allo stomaco delle persone, criminalizzando un gruppo sociale che non ha commesso nessun reato ma la cui colpa è quella di manifestare la propria condizione di senza dimora e povertà dormendo in strada”. Leonardo Tancredi, direttore del giornale di strada di Bologna Piazza Grande, commenta con queste parole quanto accaduto a Bologna la sera del 22 novembre quando 10 persone che dormivano sotto il portico di viale Masini, vicino a uno degli ingressi della stazione, sono state fatte allontanare in base all’applicazione della legge Minniti che ha introdotto il cosiddetto “Daspo urbano”.

Approvata lo scorso aprile, la legge sulla sicurezza urbana introduce la sanzione amministrativa pecuniaria (da 100 a 300 euro) “per chi pone in essere condotte che limitano la libera accessibilità e fruizione di infrastrutture ferroviarie, aeroportuali, marittime e di trasporto pubblico locale, urbano ed extraurbano” ma anche “aree urbane su cui insistono musei, aree e parchi archeologici, complessi monumentali o altri istituti e luoghi di cultura interessati da consistenti flussi turistici, ovvero adibite a verde pubblico”. Come aggiunge Tancredi, “il concetto è spostare persone indesiderabili da luoghi di accesso ai servizi, come la stazione in questo caso, o da aree della città di pregio, verso aree invisibili. Il dato è culturalmente e politicamente grave perché si parla a una parte della cittadinanza con la conseguenza di alimentare le tensioni sociali, già molto forti. Forse è ancora più grave che risolvere il problema perché si sposta il problema da questione sociale a questione di ordine pubblico”. 

Le persone che sono state colpite da Daspo urbano si sono spostate in un’altra zona. “Dimostrazione concreta che il provvedimento non può in nessun caso risolvere il problema della povertà o dei senza dimora – continua il direttore di Piazza Grande – si sono spostati ma continuano a non avere una casa, come non ce l’avevano prima”. Dal punto di vista legale, queste persone sono state multate, “multe che non verranno pagate fino a quando non avranno un lavoro e quindi un reddito. Allora l’Agenzia delle entrate si farà viva per riscuotere”. Lo scorso maggio, Piazza Grande ha partecipato alla marcia “Bologna accoglie – No one is illegal”, “manifestazione che partiva proprio dalla critica alla legge Minniti, in particolare per quanto riguarda i migranti, e in cui noi avevano portato questo contenuto”. 

L’assessore alla Sicurezza del Comune di Bologna, Riccardo Malagoli, ha parlato in un’intervista all’Agenzia Dire, di “misura necessaria nei confronti di persone che erano state contattate fin dall’inizio dell’estate dai servizi sociali, rifiutando sempre qualsiasi aiuto”. E ha aggiunto: “Queste persone, che in alcuni casi si guadagnavano da vivere sui viali, come lavavetri, erano già state fatte spostare più volte su segnalazione dei residenti e ora si è deciso l’allontanamento coatto per 24 ore”. Se dovessero ritornare, l’allontanamento potrebbe allungarsi a 6 mesi. “Nella zona si era creato un piccolo campeggio e i residenti non erano contenti di dover scavalcare queste persone per entrare in casa – ha proseguito l’assessore – La decisione di servirsi della legge Minniti è stata presa solo dopo il fallimento dell’intervento fatto tramite i servizi sociali”. (lp)

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