29 novembre 2018 ore: 14:25
Immigrazione

Decreto sicurezza, a Bologna "costerà 4 milioni in più all'anno"

Il prossimo 7 dicembre in Citta' metropolitana a Bologna i sindaci del territorio e le realta' che si occupano di accoglienza faranno il punto sugli effetti del decreto Sicurezza a proposito di immigrazione. Un summit dovuto alla preoccupazione...

BOLOGNA - Il prossimo 7 dicembre in Citta' metropolitana a Bologna i sindaci del territorio e le realta' che si occupano di accoglienza faranno il punto sugli effetti del decreto Sicurezza a proposito di immigrazione. Un summit dovuto alla preoccupazione per gli impatti che avra' la nuova legge sul territorio. Secondo la Consulta per la lotta all'esclusione sociale del Comune di Bologna, ad esempio, solo per Palazzo D'Accursio si calcola "un aumento di circa quattro milioni all'anno di spesa pubblica per servizi di prossimita' e bassa soglia" in aiuto dei migranti esclusi dal sistema di accoglienza per effetto, ad esempio, dell'abolizione del permesso umanitario e dello stop ai richiedenti asilo negli Sprar. "Dormitori, mense e strutture per il piano freddo non potranno reggere l'urto", lancia l'allarme la consulta, secondo la quale e' chiara da parte del Governo la "volonta' di distruggere il positivo sistema di accoglienza" costruito in questi anni, spingendo "verso l'illegalita' migliaia di persone".

Nel frattempo, la Lega a Bologna esulta per l'approvazione della legge. E a margine della commissione di questa mattina in Comune, attacca a testa bassa enti locali e cooperative sociali. "Avremmo voluto sentire in che modo le istituzioni e gli operatori del settore intendono applicare la nuova normativa- critica Umberto Bosco, consigliere comunale del Carroccio- molti degli intervenuti hanno preferito invece sfogarsi piangendosi addosso. Emozioni comprensibili da parte di chi vede nella riforma del sistema di accoglienza dei richiedenti asilo una contrazione delle proprie prospettive lavorative".

Secondo Bosco, per il Comune e le realta' del settore dell'accoglienza, "la questione e' piu' ideologica che economica. Ma, proprio grazie ai loro interventi, e' emerso come il precedente sistema di protezione fosse largamente inteso come un escamotage per aggirare la normativa sull'immigrazione". Il dl Salvini, sostiene invece il leghista, "riequilibra gli investimenti per l'integrazione, concentrandoli nei confronti di chi e' effettivamente titolare di protezione, non aspirante tale. Per troppo tempo si sono sottratte alle casse pubbliche importanti risorse per integrare chi non lo merita a danno di chi, italiano o straniero dovrebbe godere di maggiori diritti".

Invitata questa mattina a parlare in commissione in Comune anche il prefetto Patrizia Impresa, che pur garantendo "ampia disponibilita'" a collaborare ha pero' declinato l'invito, ritenendo la partecipazione alla seduta "non coerente con i principi ordinamentali che regolano i rapporti tra gli organismi interni" del Comune e dello Stato", si legge nella lettera inviata alla commissione. (DIRE)

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