Denuncia il fratello che simpatizzava per l’Isis. "Ora sono solo e senza casa"
- PADOVA - Pochi mesi fa Fouad fece una scelta difficile: denunciare il fratello che sempre più si avvicinava a Isis fino al punto di pensare a un attacco terroristico. Vivevano a Monselice, in provincia di Padova, e per quella scelta sta pagando pesanti conseguenze : non solo i rapporti con Adil si sono interrotti, ma anche la comunità islamica non ha accettato quel gesto. Ora, una nuova difficoltà :" Nessuno che voglia affittarmi una casa e ad ottobre dovrò lasciare quella in cui abito ora". Fouad è disperato, tanto da arrivare a scrivere direttamente al Presidente Mattarella, chiedendo aiuto perché la sua permanenza in Italia continui ad essere garantita.
“Da quando sono in Italia ho sempre lavorato sodo, prima in Piemonte e ora in Veneto, a Monselice - scrive Fouad. “Io voglio stare in Italia e sogno di poter ottenere, un giorno, la cittadinanza”.
A Mattarella racconta cosí la sua storia: “Avevo accolto Adil a casa mia perché anche lui voleva costruirsi un futuro in Italia. Ma con il tempo è cambiato e ha iniziato a frequentare delle persone che non conoscevo e a passare molto tempo al computer. Quando l'ho sentito fare certi discorsi pericolosi, quando l'ho udito parlare di bombe ed esplosioni mi sono spaventato e preoccupato, per tutti noi ma anche per lui. Ne ho parlato con i Carabinieri finché, subito dopo Natale 2015, mio fratello è stato espulso con un provvedimento del Ministro dell'Interno”.
Il fratello adesso è stato rimpatriato in Marocco, ma con Fouad non vuole più avere contatti, nonostante il fratello continui ad aiutare economicamente la famiglia nel paese di origine.
Dal giorno in cui ha sporto denuncia contro il fratello, Fouad dice di essere rimasto isolato dalla comunità islamica e addirittura di temere per la sua incolumità, a tal punto che persino i carabinieri gli hanno consigliato di cambiare casa. E per questo chiede aiuto. “Sto cercando da mesi un altro alloggio ma nessuno vuole affittare al fratello di un presunto terrorista, temendo delle ritorsioni e dei rischi per la sicurezza dei propri beni. Ovviamente nemmeno i miei connazionali e gli altri stranieri vogliono aiutarmi, per il motivo opposto, perché non si fidano di uno che ha denunciato il fratello alle forze dell'ordine”.
Fouad chiede solo un aiuto a trovare una nuova casa. “Sono in grado di pagare con il mio lavoro, non chiedo contributi o altro. Chiedo solo la possibilità di avere in affitto un appartamento nel quale vivere serenamente per poter continuare a lavorare e ottenere un giorno, chissà, la cittadinanza italiana. Ho girato tutte le agenzie, parlato con decine di persone, ma per me non c'è nulla di nulla”. Neppure il Comune può aiutare Fouad nella ricerca, pur essendosi reso disponibile ad anticipare alcune spese.
“Con il mio gesto pensavo di aver dato il mio piccolo contributo per rendere l'Italia un po ' più sicura - prosegue la lettera -. Invece mi ritrovo in grandi difficoltà. Quel gesto mi è costato caro ma non me ne sono pentito e lo rifarei, per il bene di tutti”.
Infine, un appello al Presidente Mattarella: “Non chiedo particolari favori, solo una mano ad uscire da questa situazione paradossale. L'Italia ormai è il mio Paese, è qui che intendo trascorrere il resto della mia vita. Spero di poter realizzare il mio sogno di diventare cittadino italiano, come in cuor mio già mi sento”.