Detenuti acrobati e giocolieri per un giorno sperimentano la fiducia
Living Circus @Cirko Vertigo |
TORINO - Tutto è iniziato lo scorso 6 aprile, in uno stanzone attrezzato con birilli, trapezi e oggetti di scena: quel giorno il circo - col suo portato intrinseco di libertà, vagabondaggio “spirituale” e superamento dei limiti imposti da prudenza e abitudine - ha fatto il suo ingresso tra le celle del carcere torinese delle Vallette.
- A portarcelo, una piccola delegazione del Cirko Vertigo, polo internazionale di produzione e formazione nelle arti circensi con sede nel Capoluogo sabaudo, da sempre impegnato in una miriade di progetti a sfondo sociale: per le ultime otto settimane, una ventina di detenuti ha frequentato i laboratori di giocoleria e acrobatica condotti dal direttore Paolo Stratta e dall’artista colombiano Lukas Vaka Medina.
Lo scorso 25 maggio, con appena due mesi di preparazione dietro le spalle, quattro di loro sono entrati nello spazio scenico allestito nella palestra del penitenziario: ad accompagnarli, oltre ai giovani allievi della scuola di circo contemporaneo gestita da Forcoop Agenzia Formativa, un cast internazionale di artisti che per due ore si sono esibiti nelle discipline dell’acrobatica mano a mano, della giocoleria, della ruota canadese, dell’equilibrio alla corda molle e dell’acrobatica alla scala libera. Uno spettacolo che lo stesso Stratta definisce “straordinario”. “Soprattutto - sottolinea - se si considera quanto ristretto sia stato il tempo a disposizione per la loro formazione. Per questo non deve stupire che solo un quarto della classe sia arrivata a sostenere l’esibizione finale: molti dei nostri allievi, già impegnati nelle numerose attività organizzate all’interno del carcere, non hanno potuto garantire una presenza continuativa; così, arrivati alle soglie dello spettacolo, soltanto quattro di loro hanno dato l’effettiva disponibilità a sostenerlo. Ma ci tengo a sottolineare che si è trattato di una libera scelta, in nulla condizionata da noi istruttori”.
Ai laboratori hanno preso parte detenuti tra i 20 e i 55 anni, provenienti da Italia, Africa, nord Africa, Sud America ed est Europa. Secondo Stratta, il passo fondamentale per la loro formazione è stato un primo laboratorio in cui gli allievi, divisi in sottogruppi, hanno lavorato “sul concetto di disequilibrio e fiducia, sperimentando una modalità di relazione parecchio diversa da quella esistente in carcere”. “In sostanza - precisa il Direttore - dovevano lasciarsi andare a corpo morto, facendo affidamento sui loro compagni affinché non li facessero cadere”. Per le successive lezioni, quindi, Lukas Vaka Medina è passato a prepararli nella manipolazione degli oggetti da giocoleria e nelle disciplina acrobatiche. Allo spettacolo era presente un centinaio di detenuti delle sezioni maschili e femminili della casa circondariale: secondo Stratta, ai saluti finali sarebbe scattata una vera e propria ovazione nei confronti di Alice Giacomini, artista del Vertigo che si è esibita in una performance di acrobatica mano a mano; “il che - precisa il direttore - indica come anche in quel contesto emerga il fascino di una donna forte, determinata ed emancipata”.
L’esibizione rientrava nella rassegna “Living circus", che ogni anno, tra primavera e autunno, porta le arti circensi nei teatri e negli spazi urbani di Francia e nord Italia. Non è la prima volta che il Vertigo varca i cancelli di un carcere: in passato simili laboratori erano stati tenuti con i ragazzi dell’istituto minorile “Ferrante Aporti”, grazie anche alla collaborazione dell’agenzia formativa ForCoop. (ams)