2 novembre 2013 ore: 17:02
Giustizia

Detenuti malati, dieci storie di "ordinaria disattenzione"

L'Osservatorio permanente sulle morti in carcere, che realizza il dossier ''Morire di carcere'', racconta le storie di dieci persone morte mentre erano detenuti. ''In carcere muoiono in media 150 persone l’anno, delle quali oltre un terzo per suicidio''
Tania/Contrasto Carcere di Rebibbia: detenuti attraversano un corridoio

Foto di Tania

ROMA - Dieci storie di "ordinaria disattenzione" per la vita dei detenuti: l'Osservatorio permanente sulle morti in carcere, che realizza il dossier “Morire di carcere”, nel giorno in cui sulla prime pagine di tutti i giornali si discute del Caso Ligresti, racconta le storie di dieci persone morte mentre erano detenute. "Nelle carceri italiane muoiono in media 150 persone l’anno, - sottolinea - delle quali oltre un terzo per suicidio. Le uniche notizie ufficiali al riguardo sono quelle diffuse dall’Ufficio Statistico del Dap, con il Bollettino degli 'eventi critici', dove sono riportati: sesso, nazionalità e posizione giuridica dei detenuti morti.  Il nostro Dossier  intende restituire alle vittime di questi “eventi critici” un nome e una storia, che spesso racconta di scarsa considerazione per la salute e la vita stessa delle persone detenute''. 

La storia, ad esempio, di Egidio Corso, che muore in cella a 81 anni nella Casa Circondariale di Ferrara. Era in sciopero della fame da 10 giorni per protesta contro la mancata concessione di una misura alternativa. O quella di Antonino Vadalà, 61 anni, un tumore al cervello. "I famigliari - sottolinea l'Osservatorio - presentano un esposto alla magistratura sostenendo che gli sono state negate le cure necessarie". Sliman Bombaker, 78 anni, cittadino libico di origini irachene, è morto a seguito di un malore a San Vittore (MI), "malato di diabete, aveva già avuto un infarto e una grave insufficienza renale, che lo aveva quasi paralizzato. Doveva scontare solo 6 mesi di pena residua". 

Nel dossier c'è anche la sotria di Jacques De Deker, 66 anni, cittadino belga, morto per tumore al pancreas nel Centro Clinico del carcere di San Sebastiano. "Il cancro - sottolineano gli osservatori - gli era stato diagnosticato nel 2008 e da allora si era battuto per ottenere prima la possibilità di curarsi fuori dal carcere e in seguito - sfumata ormai ogni possibilità di cura - almeno di poter morire 'accanto ai miei due bambini e a mia moglie, in Belgio', come scrive in una lettera-appello nell’aprile 2010. 

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