13 aprile 2015 ore: 18:49
Economia

Difficoltà finanziarie per il 40 per cento delle famiglie povere italiane

Rapporto della Commissione europea. Il tasso generale è migliorato nell'Unione europea, ma oltrepassa il 25 per cento anche in Croazia, Francia, Grecia e a Cipro, mentre si è assestato sotto il 4 per cento in Paesi come Germania e Svezia
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BRUXELLES - Le famiglie a basso reddito hanno sempre più difficoltà finanziarie in Europa. In Italia risulta che è in difficoltà il 40% dei nuclei familiari appartenenti alla fascia più bassa di reddito. Lo ha reso noto oggi la Commissione europea pubblicando il rapporto trimestrale sull'occupazione e la situazione sociale.

Il tasso generale dei nuclei familiari con problemi finanziari è migliorato nell'Unione europea durante il terzo semestre 2014, ma le famiglie povere hanno affrontato problemi crescenti sin dal 2007 in più parte degli Stati membri. Il tasso generale ha varcato la soglia del 25 per cento oltre che in Italia anche in Croazia, Francia, Grecia e a Cipro, mentre si è assestato sotto il 4 per cento in Paesi come Germania e Svezia.

"Questo rapporto mette in luce molti segnali incoraggianti sul mercato del lavoro", ha detto la belga Marianne Thyssen, commissario per l'Occupazione e gli affari sociali. "Circa 2,7 milioni di posti di lavoro sono stati recuperati - ha continuato Thyssen - nel corso degli ultimi due anni. Tuttavia, l'Unione europea ha ancora più di 23,8 milioni di disoccupati, tra cui 12 milioni sono rimasti in questa situazione per più di un anno, un giovane su cinque oggi è disoccupato. La creazione di posti di lavoro e il favorire la crescita sono obiettivi al centro delle priorità della Commissione".

Dal rapporto emerge che la disoccupazione è in recessione all'interno dell'Unione europea, ma l'Italia è ancora tra i Paesi con il tasso più alto, il 7,4 per cento. Peggio di noi solo Grecia (19 per cento), Spagna (12,6  per cento), Croazia (9,7 per cento), Slovacchia (9 per cento), Portogallo (8 per cento) e  Cipro (7,8 per cento).

La Commissione europea ha evidenziato che la quantità dei lavori persi in Italia dal 2008 al 2014 è stata di 1,2 milioni, mentre ben 3,4 milioni per la Spagna e 1 milione in Grecia. In Germania, invece, i posti di lavoro sono aumentati nello stesso periodo di 1,8 milioni unità e nel Regno Unito di 900 mila. Interessante notare che in Paesi come Italia, Grecia, Irlanda, Spagna, Ungheria, povertà, esclusione sociale e ineguaglianza sono cresciute molto già prima dell'inizio della crisi.

Si apprende che in Italia, il tasso dei suicidi è aumentato del 10 per cento tra i lavoratori più giovani di 65 anni tra il 2006 e il 2010, con un aumento del 25 per cento tra gli appartenenti a quelli di età tra i 50 e i 54 anni. (GdP).

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