Dipendenza da web, neuropsichiatra del Gemelli: riguarda pure bimbi di 6 anni
Roma - "Oggi i bambini, gia' dall'eta' di 6 o 7 anni, fanno uso di cellulari o dispositivi elettronici che in qualche modo, purtroppo, limitano la loro attivita' di gioco ma anche e soprattutto di immaginazione. L'obiettivo di questo Centro, allora, e' certamente quello di seguire e curare questi bambini, ma soprattutto di prevenire qualsiasi meccanismo di chiusura al mondo esterno". Cosi' Daniela Chieffo, neuropsicologa presso l'Unita' operativa di Neuropsichiatria infantile presso la Fondazione Policlinico universitario 'A. Gemelli' di Roma, intervistata dall'Agenzia Dire in occasione della presentazione del 'Centro Pediatrico interdipartimentale per la psicopatologia da web', il nuovo polo multidisciplinare dedicato alla presa in carico di bambini e adolescenti con dipendenza patologica da web.
"Il web- ha proseguito- non e' un orco cattivo, ma a volte puo' essere anche una risorsa culturale: nelle situazioni di disabilita' cognitiva e neurologiche, per esempio, attraverso il web i bambini riescono a ritrovare gli stessi compagni di scuola. In qualche modo, allora, dobbiamo aiutarli a utilizzare nel giusto modo questi sistemi, che possono essere anche frutto di novita' e conoscenza, non necessariamente di abuso o malessere". Ma quali sono le principali problematiche cui possono andare incontro i giovani che abusano del web? "Oltre a problemi di lettura e scrittura- ha risposto la neuropsicologa- possono presentarsi problematiche comportamentali come un'alienazione sociale o una lamentela psicosomatica, come per esempio mal di testa o disordine della regolazione alimentare".
A tali disturbi, ha aggiunto ancora Chieffo, possono accompagnarsi anche "disordini cognitivi, come la difficolta' del pensiero ideativo, immaginazione o anche difficolta' del sistema attenzionale. Spesso nella nostra pratica clinica- ha quindi sottolineato- riscontriamo che per questi ragazzi ritrovarsi davanti a un computer o ad un'Ipad e' come una sorta di rifornimento affettivo, grazie al quale riscoprono un sistema di sintonizzazione affettiva e relazionale, che purtroppo non trovano nella societa', in ambito familiare ma anche nelle stesse reti sociali scolastiche di coetanei".
L'obiettivo del Centro Pediatrico interdipartimentale per la psicopatologia da web' del Gemelli, dunque, e' quello di "andare incontro alle richieste della scuola- ha aggiunto l'esperta- ma soprattutto delle famiglia e degli stessi ragazzi che ci chiedono aiuto, affinche' in qualche modo si ristabilisca una sintonizzazione affettiva e si abbandoni questo meccanismo di ritiro e alienzaione, che inevitabilmente da' luogo- ha concluso-ad un ripristino delle funzioni cognitive e del pensiero". (DIRE)