Disabili gravissimi: 2.900 hanno diritto al contributo, ma 800 non lo avranno
ROMA – Sono più di 2.900 gli aventi diritti: solo 2.100 di loro però vedranno questo diritto riconosciuto. Parliamo di cittadini romani con disabilità gravissima e del beneficio economico a questi riconosciuto dal Comune di Roma. Secondo quanto stabilito dalla Determinazione dirigenziale del 3 febbraio 2020, infatti, l'erogazione non spetterà a tutti coloro che sono rientrati in graduatoria, ma solo a quelli che abbiano ottenuto un punteggio superiore a 50 punti. Perché? Perché le risorse non bastano e allora bisogna ridurre la platea, nonostante il bisogno attestato e certificato. E questo non piace affatto a famiglie e associazioni, che da giorni denunciano questa “assurda e discriminatoria decisione” e oggi lanciano una petizione. A promuoverla, il Comitato Disabilità Municipio X, che denuncia il “nuovo grande disastro” e chiede che “chi ha diritto al sostegno economico lo percepisca”.
Da una deliberazione all'altra: una contraddizione?
In gioco ci sono due decisioni del Comune di Roma: da un lato la delibera di Giunta Capitolina n. 32/2019, che così definisce e quantifica i due tipi di beneficio economico: primo, l'assegno di cura di 800 euro mensili, per tutti coloro che presentano la domanda e risultano ammessi; secondo, il contributo di cura 700 euro mensili per un anno, per il caregiver familiare. La delibera non fa alcun riferimento a un punteggio minimo necessario per ottenere il beneficio, il quale spetta invece a tutti coloro che rientrino in graduatoria. Anche se, si legge nel testo, “il beneficio economico, per ciascun anno, sarà erogato in base alla graduatoria aggiornata con i punteggi definitivi e, comunque, subordinatamente all’accertamento delle risorse regionali disponibili in bilancio”.
Ora, esattamente un anno dopo, arriva la Determinazione dirigenziale di Roma Capitale (numero repertorio QE/313/2020), a ridurre drasticamente la platea dei beneficiari: fin merito alla graduatoria approvata dei cittadini aventi diritto all’erogazione del beneficio economico – contributo o assegno - per l’anno 2020, il testo fa riferimento a 2.920 cittadini con disabilità gravissima. Ma poi specifica che “allo stato attuale, viste le risorse economiche disponibili, è possibile procedere alla liquidazione del beneficio economico, come assistenza indiretta, alle persone con disabilità gravissima a partire dalla valutazione più elevata, fino al punteggio di 50 incluso delle graduatorie approvate”. Si dispone quindi di “impegnare l’importo complessivo pari ad euro 4.433.700,00 delle risorse economiche trasferite dalla Regione Lazio, a favore dei Municipi di Roma Capitale per l’erogazione dei benefici economici a favore dei cittadini con disabilità
gravissima”.
Lo sdegno delle Consulte municipali
Pronta e decisa la reazione delle famiglie: “L’assistenza ai disabili non è mai subordinata alla disponibilità di risorse pubbliche – ricorda il Comitato Disabilità municipio X - I disabili vanno assistiti e basta. La loro assistenza non può dipendere né dalle risorse finanziarie disponibili, né dai posti presso le strutture semiresidenziali. Riteniamo assurda e discriminatoria la decisione di erogare il sostegno economico esclusivamente a coloro che abbiano ottenuto un punteggio superiore a 50, escludendo, per un mero numero, persone che si ritrovano giornalmente a prendersi cura dei propri cari con estrema fatica ed enormi sacrifici non solo economici”.
E fa riferimento, il Comitato, da un lato alla Convenzione Onu, che “ ribadisce il diritto alla vita e alla salute di ogni singolo individuo”, dall'altro alla sentenza n.1/2020 del Consiglio di Stato (di cui ci eravamo occupati su queste pagine) che “ha aperto la strada a un principio innovativo: l’assistenza alle persone disabili non è mai subordinata alla disponibilità di risorse pubbliche, o dei posti presso le strutture semiresidenziali”.
Sulla base di queste considerazioni, le Consulte municipali di Roma Capitale, che si sono riunite il 14 febbraio scorso, ritengono “inaccettabile che si differenzi tra gravissimi in base ad una valutazione che non è sanitaria. L’attestazione di persona in condizione di disabilità gravissima è certificata dalla Asl e non prevede una scala di valori. Escludere 800 famiglie dall’erogazione di un beneficio economico fondamentale significa che questa città non è in grado di sostenere lo 0,03% dei suoi cittadini romani in disabilità gravissima. È mai possibile tutto questo?”, comandano.
E chiedono, nella petizione appena lanciata, che “tutti coloro che rientrano nella graduatoria vedano attuato il loro diritto e, di conseguenza, che venga erogato loro l'assegno di cura/contributo di cura per il caregiver familiare”. (cl)