10 febbraio 2016 ore: 15:09
Disabilità

Disabili maltrattati, il direttore: siamo la prima struttura ad aver denunciato

Michele Bellomo, direttore generale del Villaggio Litta di Grottaferrata difende l'istituto: “I dieci operatori arrestati già sono stati sostituiti". Siamo profondamente addolorati per ciò che è successo e per le preoccupazioni di tanti familiari"

ROMA – Non si parli di ‘lager’: il Villaggio Eugenio Litta "rimane un istituto di riabilitazione di eccellenza, nonostante gli arresti”: così interviene in una nota il direttore generale della struttura, Michele Bellomo, commentando le cronache che in questi giorni hanno interessato il centro che dirige a Grottaferrata. “Pochi malfattori non possono cancellare il grande lavoro fatto in tanti anni – afferma - Anche noi siamo parte lesa in questa faccenda – spiega ancora Bellomo -, il Villaggio Eugenio Litta è dal 1974 un istituto di riabilitazione di eccellenza nel panorama sanitario nazionale, e tale vuole rimanere nonostante i fatti di questi giorni”. 

Bellomo ribadisce poi il ruolo fondamentale che la direzione ha avuto nell’avvio dell’indagine: “Sono entrato in carica nel maggio 2014 e solo dopo due mesi ho fatto una prima segnalazione ai Nas, perché insospettito dall’atteggiamento poco sereno dei ragazzi. Altre due denunce sono state fatte in seguito. A quel punto l’autorità giudiziaria ha iniziato le sue indagini, che sono proseguite con la nostra collaborazione”. E in questo senso, il direttore del centro vanta addirittura un primato: “siamo stati la prima struttura che ha avuto il coraggio di segnalare fatti del genere ed anche l’associazione dei familiari, la Afdel onlus, ha manifestato la propria vicinanza ed il proprio apprezzamento per tutti coloro che ogni giorno operano per il bene dei loro cari”. 

Dal direttore arriva poi un aggiornamento sulla vicenda: “I dieci operatori arrestati ieri già sono stati sostituiti – riferisce Bellomo -. Nonostante il centro disponga di circa il 25% in più del personale previsto dalla normativa regionale, abbiamo immediatamente provveduto alle sostituzioni per non abbassare la qualità del nostro lavoro”. Attualmente, sono 150 le persone che lavorano nel centro, con circa 450 utenti in carico

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