Disabilità, aggiornamento del nomenclatore. M5s: ogni anno la stessa promessa...
ROMA – Entro il 29 febbraio il ministero della Salute presenterà al ministero dell’Economia la propria proposta di aggiornamento del Nomenclatore tariffario: l’elenco di ausili e dispositivi medici “passati” dal Sistema sanitario nazionale a persone con patologie e disabilità certificate. Un elenco che risale ormai a oltre 15 anni fa: al 1999 esattamente. E che comprende, quindi, dispositivi ormai obsoleti, mentre lascia fuori le più recenti e ormai diffuse conquiste della tecnologia e dell’ingegneria di settore. Il 29 febbraio è la scadenza prevista dalla Legge di stabilità: visto che proprio nella manovra finanziaria è stato inserito il tema del nomenclatore, accanto a quello dei Lea, i livelli essenziali di assistenza.
Nulla si sa ancora dei contenuti della proposta elaborata dal ministero, ma il sottosegretario De Filippo, rispondendo alcuni mesi fa a un’interrogazione in Senato, anticipava che “sono stati inseriti gli ausili e i dispositivi che l’evoluzione scientifica e tecnologica in materia ha reso disponibili sul mercato del settore, ma che oggi non possono essere prescritti”. Questo è, di fatto, l’obiettivo e l’urgenza dell’atteso aggiornamento.
Resta vigile con un certo scetticismo di fondo, l'associazione Luca Coscioni, che alla fine di dicembre ha diffidato il governo proprio su questo tema: “il 10 marzo scadono i termini della nostra diffida – ci dice la segretaria dell'associazione, Filomena Gallo – A quel punto, se il governo non avrà mantenuto il proprio impegno, attiveremo un procedimento giudiziario anche per il danno che i malati subiscono a causa del mancato aggiornamento di Lea e Nomenclatore°”.
Piuttosto pessimista anche Manuela Serra, senatrice Cinque Stelle, che sta seguendo con costanza la questione e ha presentato una recente interrogazione al ministero proprio su questo tema. “Sono tre anni che, all'aprossimarsi di giugno, la ministra annuncia che il nomenclatore sarà aggiornato – ci dice - L'anno scorso sembrava cosa fatta....e invece nulla. Non vorrei che anche quest'anno andasse nello stesso modo”. Intanto, ricorda Serra, “il mancato aggiornamento del nomenclatore tariffario ha inciso negativamente sulla qualità della vita di molti disabili, alimentando un mercato sommerso e clandestino, ove reperire le protesi e i presidi sanitari occorrenti a costi fuori mercato ed incentivando la vendita illecita dei prodotti sanitari, senza alcuna garanzia e assicurazione per gli utenti finali. Mentre i modelli disponibili nel tariffario, attualmente, sono anacronistici, sia sotto il profilo tecnico sia sotto il profilo del reale valore sul mercato Tale situazione e tali mancanze hanno impedito a molti disabili di avere e godere della disponibilità degli ausili utili e necessari per migliorare i vari aspetti della loro vita quotidiana, dalla postura fisica fino alla comunicazione. Occorre adottare gli strumenti idonei e finalizzati a fornire ausili adeguati – continua Serra - garantendo, al tempo stesso, il controllo della spesa pubblica ed il controllo della prestazione che viene fornita”. Intanto si attende il 29 febbraio, per avere conferma che l'aggiornamento del nomenclatore, questa volta, non resti solo una dichiarazione d'intenti. (cl)