21 settembre 2016 ore: 13:51
Disabilità

Disabilità, Anmic: la conferenza è finita, restano i dubbi

L'associazione constata la “totale inattuazione del primo programma d'azione” e prende atto che “alcuni gruppi di lavoro non abbiano dato riscontro ai nostri contributi, con un incomprensibile comportamento di ostracismo. Chiederemo riforma dell'Osservatorio, perché sia permanente e rappresenti tutti”
Casa di cura - carrozzina disabili

ROMA – La Conferenza nazionale sulla disabilità è finita, ma le preoccupazioni restano: almeno quelle che Anmic ha messo nero su bianco nel documento presentato a Firenze. E che riguardano inserimento lavorativo, accertamento dell'invalidità e dopo di noi. Temi cruciali, ma obiettivi tuttora mancati, vista la “pressoché totale inattuazione del primo Programma d'azione – constata il presidente di Anmic Nazaro Pagano – Abbiamo voluto riassumere e rappresentare per iscritto le posizioni espresse nei gruppi di lavoro dell’Osservatorio che, tuttavia, non avevano trovato riscontro nella proposta di programma dallo stesso approvate. E’ grave – continua Pagano – che alcuni rapporteur dei gruppi non abbiano dato riscontro ai contributi Anmic, con un incomprensibile comportamento di ostracismo”.

Ora, è intenzione di Anmic chiedere al ministro del Lavoro la riforma dell’Osservatorio, in linea con le preoccupazioni espresse dal Comitato Onu sui diritti delle persone con disabilità, nel senso di una sua trasformazione in organismo permanente e rappresentativo delle associazioni di categoria effettivamente radicate in ambito nazionale. “In ogni caso – conclude Pagano – continueremo in tutte le sedi la nostra battaglia affinché lo snellimento delle procedure di accertamento dei presupposti medico-legali, la serietà ed equità delle valutazioni, la loro trasparenza e collegialità, la tutela dei lavoratori disabili in tutto lo sviluppo del rapporto di lavoro, l’abolizione della esclusività della chiamata nominativa, la lotta contro le discriminazioni, la maggiore aderenza del “dopo di noi” alla realtà della condizione dei disabili gravi privi di sostegno familiare, possano trovare una adeguata disciplina normativa”.

© Riproduzione riservata Ricevi la Newsletter gratuita Home Page Scegli il tuo abbonamento Leggi le ultime news