10 luglio 2024 ore: 14:04
Disabilità

Disabilità, Anmic: “Sulle riforme in atto ottimisti, ma non resteremo a guardare”

di Antonella Patete
Oggi a Roma iniziativa dell’associazione che ha presentato il proprio bilancio sociale. Pagano: “Soddisfatti per la riforma, ma anche preoccupati per la responsabilità che comporta cambiare un intero sistema”
La presentazione a Roma del bilancio sociale dell'Anmic

ROMA – In un momento di grandi mutamenti sociali, culturali e legislativi per il mondo della disabilità, l’Anmic si è riunita oggi a Roma per avviare una riflessione sulle ripercussioni pratiche di tali cambiamenti sulla vita delle persone con disabilità e per presentare il bilancio sociale che illustra le iniziative realizzate dall’organizzazione. Nel corso della giornata sono stati presentati anche il Report sulle attività del Dipartimento antidiscriminazione dell’Anmic e il volume “L’Invalidità civile” edito dall’Associazione.

“Attraverso il Report sull'antidiscriminazione facciamo il punto sul lavoro incessante che il nostro dipartimento ha portato avanti tra 2016 e il 2023 – ha spiegato a Redattore Sociale Nazaro Pagano, presidente nazionale di Anmic e Fand, la Federazione tra le associazioni nazionali delle persone con disabilità –. Ma questa giornata è anche l’occasione per riflettere sulle nuove norme introdotte nell’ordinamento e in particolare sul decreto legislativo 62, che apre le porte a una vera innovazione nelle procedure di accertamento e valutazione multidimensionale della disabilità, come anche nella realizzazione del progetto di vita personalizzato, tema per noi di fondamentale importanza”.

“Siamo particolarmente e significativamente soddisfatti dell’attività svolta fino a questo momento per l’introduzione di questa importante normativa nel nostro ordinamento – ha proseguito Pagano – ma siamo anche preoccupati per la responsabilità che comporta cambiare un intero sistema, attraverso misure che si riverbereranno sulla vita di milioni di persone”. Ottimisti, insomma, ma al tempo stesso attenti agli sviluppi futuri. “Siamo certamente ottimisti e non abbiamo alcun pregiudizio ideologico nei confronti di una legge, che abbiamo accompagnato nel suo iter legislativo, contribuendo con e nostre proposte alla formulazione della legge stessa, ma rimaniamo vigili sulla sua attuazione – ha aggiunto –. Vogliamo capire quali risorse verranno messe a disposizione sia in termini economici che in termini di risorse umane, perché occorre un numero consistente di medici e di specialisti per poter effettivamente avviare un processo di vera inclusione delle persone con disabilità attraverso la valutazione multidimensionale e il progetto personalizzato di vita indipendente”.

E sulla legge sull’autonomia differenziata Pagano ha commentato: “Bisogna utilizzare equilibrio e buon senso. Purtroppo oggi ci sono grosse differenze nella vita delle persone con disabilità a seconda del territorio nel quale vivono. Bisognerà stare attenti che queste differenze si accorcino e non si amplifichino. La responsabilità di chi governa e opera sui territori deve essere più significativa, ma dobbiamo partire tutti con il piede giusto e fare in modo che chi sta indietro non rimanga ancora più indietro. Ci sono due anni di tempo per fare i decreti legislativi, speriamo che in questo periodo prevalga il buon senso. Per quanto ci riguarda non resteremo a guardare, ma vigileremo per modificare quelle dinamiche che possono apparirci più critiche cercando di annullare le differenze tra regione e regione”.

A illustrare  i punti chiave del volume “L’Invalidità civile” è stato invece Domenico Sabia, avvocato dell’Ufficio legislativo di Anmic, che a Redattore Sociale ha detto: “Quella che presentiamo oggi è la quinta edizione del volume. Dal 2015 seguiamo le evoluzioni normative fino alla legge delega 227 del 2022, alla cui stesura abbiamo dato il nostro contributo come componenti delle commissioni redigenti. Ora ci attende la fase di attuazione della normativa , che è quella più complessa, perché si tratta di tradurre quegli istituti giuridici in strumenti di tutela per le persone con disabilità”.

 

 

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