Disabilità, assistenza specialistica. “La scuola apre con 4 assistenti per 40 ragazzi”
ROMA – I fondi sono arrivati a metà agosto, ma sono meno di un terzo degli altri anni: si mette così in ginocchio quel servizio di assistenza specialistica, fondamentale per garantire una piena inclusione scolastica dei ragazzi con disabilità. L'allarme, ancora una volta, arriva dall'istituto agrario Sereni di Roma, modello di integrazione con i suoi circa 150 studenti disabili iscritti e coinvolti in attività scolastiche ma anche laboratoriali. “Abbiamo l'orto, la serra, ripristiniamo sentieri e gestiamo perfino un birrificio con i nostri studenti disabili – ci racconta la professoressa D'Orazio, coordinatrice del sostegno nella succursale della scuola – Ma tenere in piedi tutte queste attività senza un numero adeguato di assistenti sarà difficilissimo. Cercheremo di non venir meno alla nostra tradizione di inclusione, ma di fatto questi tagli inibiscono la possibilità di funzionare come vorremmo”.
E i numeri spiegano bene la situazione, che D'Orazio non esita a definire “drammatica”: dei circa 50 assistenti specialistici, almeno 30 resteranno a casa. Nella succursale, su 10 solo 4 potranno prendere servizio: decisamente insufficienti per gli oltre 40 studenti disabili che frequentano questo plesso, di cui alcuni molto gravi. “Parliamo di ragazzi non verbali e non autonomi – ricorda D'Orazio – che hanno bisogno di essere seguiti e accompagnati, dentro la classe ma spesso anche in laboratori esterni. Noi accoglieremo tutti, non chiederemo ai genitori di ridurre l'orario, non chiuderemo le porte a nessuno. Ma insegnanti curricolari e di sostegno non sono assolutamente in grado, con tutta la loro buona volontà, di offrire tutto ciò di cui questi studenti hanno bisogno. E si aprirà anche un problema di sicurezza. Non sappiamo come fare e manca una settimana all'apertura della scuola. Ieri abbiamo avuto il collegio dei docenti e la preside, che già ad agosto aveva lanciato l'allarme, si è detta sempre più preoccupata. Continuiamo a sollecitare una risposta risolutiva”.
Preoccupati intanto anche i genitori: “Abbiamo saputo che ci sarà un corposo taglio all'assistenza specialistica, ma non sappiamo esattamente in che misura. Certo però sarà un grande problema, sopratutto all'inizio dell'anno, quando tutte le forze del sostegno andranno concentrate sull'inserimento dei nuovi iscritti. Noi viviamo sempre sull'orlo dell'ora, consapevoli che tante attività i nostri figli possono farle solo se c'è copertura. Ci sono ragazzi molto gravi, è impensabile sottrarre risorse. Mio figlio frequenta il quarto anno, finora ha frequentato sempre con orario completo, grazie anche all'assitenza specialistica. Ora non so cosa accadrà, mi hanno detto che cambierà anche l'insegnante di sostegno: non posso non essere preoccupata, ma ho fiducia che la scuola, con la sua tradizione e la sua esperienza, farà tutto il possibile per affrontare la situazione critica”. (cl)