Disabilità e barriere, "voci di donne" raccontano le sfide quotidiane
BOLOGNA - Difficoltà di accesso ai servizi pubblici, come ad esempio quelli sanitari (visite ginecologici, analisi del sangue, Tac). Accessibilità della propria casa ma non degli spazi comuni (pianerottoli, cortili, terrazze condominiali, ecc). Barriere sociali dovute all’atteggiamento degli altri verso la propria disabilità che rendono difficili le relazioni. Sono alcune delle problematiche messe in evidenza dalle donne con disabilità che hanno partecipato al progetto “Voci di donne” promosso da Aias Bologna (finanziato da Fondazione del Monte), compilando il questionario on line (in italiano e in inglese). “Finora ne abbiamo ricevuti una quarantina – racconta Valentina Fiordelmondo, referente del progetto per Aias – ma c’è tempo fino al 15 settembre per partecipare”. Il 19 settembre, infatti, è in programma un reading musicale al Parco 11 settembre di Bologna (organizzato da Aias insieme ad Associazione Farm) per presentare il progetto “e vorremmo portare un po’ di dati”.
Obiettivo di “Voci di donne” è sensibilizzare sul tema delle barriere che le donne con disabilità affrontano in diversi ambiti della vita quotidiana. Il questionario è stato realizzato grazie al lavoro di un gruppo di donne con disabilità, formate da Aias, che da maggio a oggi si è incontrato una volta al mese per discutere il tema. “Il gruppo è molto eterogeneo – continua Fiordelmondo – Ci sono donne disabili dalla nascita e donne con una disabilità acquisita, donne che vivono in struttura e altre che abitano in un appartamento, in autonomia. Sono emersi tanti punti di vista che arricchiscono la discussione”. Sono quasi tutte residenti a Bologna, una è di Forlì e un’altra è di Milano ma vive a Stoccolma. Gli ambiti indagati nel questionario sono vari, tra cui il lavoro, la residenzialità, l’accessibilità dei servizi, le situazioni di maltrattamento e abuso, le relazioni sociali.
L’idea di “Voci di donne” nasce da un altro progetto di cui Aias è partner. Si chiama “Risewise” ovvero “Rise women with disabilities in social engagement” (Portare le donne con disabilità verso l’inclusione sociale) coinvolge 14 partner in 6 Paesi (Turchia, Svezia, Austria, Spagna, Italia e Portogallo) con il coordinamento dell’Università di Genova. “Il progetto ‘Risewise’ riguarda lo scambio di ricercatori per lo sviluppo di nuove competenze in grado di migliorare l’integrazione sociale e la vita delle donne con disabilità – spiega Fiordelmondo – Con ‘Voci di donne’ abbiamo voluto coinvolgere le stesse donne nella discussione”.
L’evento del 19 settembre vuole essere il primo di una serie, “l’idea è replicarlo e farlo diventare un appuntamento fisso per sensibilizzare i cittadini sul tema”. A conclusione del progetto, a dicembre, è in programma anche un incontro pubblico di restituzione dei risultati. (lp)