Disabilità e discriminazioni, oltre 300 segnalazioni al numero verde Anmic
ROMA - Discriminati nei servizi pubblici e privati, nella vita sociale e anche sul lavoro. È quanto raccontano le telefonate ricevute al numero verde antidiscriminazione Anmic (800572775) a circa un anno dalla sua istituzione. A presentare il primo bilancio dell’iniziativa è stata Annalisa Cecchetti, responsabile dell’ufficio antidiscriminazione Anmic, durante la conferenza stampa indetta oggi dall’associazione per chiedere il rispetto dei diritti delle persone con disabilità in Italia. “Solo nei primi sette mesi di quest’anno, cioè fra gennaio e luglio 2017 - ha spiegato Annalisa Cecchetti - abbiamo rilevato un numero crescente di casi nei quali la legge vigente in materia, la legge 67/06, è stata completamente disattesa, comportando episodi di ordinaria o straordinaria discriminazione”.
Oltre 300 i casi di discriminazione verificati, ma le chiamate e i contatti con l’associazione sono stati molti di più. “Il primo dato emerso è che la maggior parte delle telefonate che arrivano non riguardano discriminazioni - ha aggiunto Cecchetti -. Può sembrare una cosa che ha poco senso, ma non è così. Vuol dire che ci sono tantissime persone con disabilità che hanno problemi vari e che non riescono a risolverli. Per cui chiamano a qualsiasi numero pur di sollevare il problema. Alla fine questo dato ci dà il polso della necessità per le persone di potersi interfacciare con qualcuno”. Tra i casi di discriminazione, invece, la maggior parte delle segnalazioni riguarda “il pregiudizio, la superficialità e l’inefficienza”, spiega l’associazione. Al primo posto come numero di segnalazioni, infatti, ci sono segnalazioni di varia natura, ma soprattutto quelle riguardanti le discriminazioni nei servizi pubblici e privati. Seguono i casi di discriminazione nella vita sociale e nelle relazioni tra cittadini, ma anche sul lavoro. “C’è tanta discriminazione in questo settore - ha aggiunto Cecchetti — Il livello di accettazione è ancora basso ed è drammaticamente basso, come conseguenza, il numero di persone che fanno carriera nel mondo del lavoro”.
Con l’inizio dell’anno scolastico, inoltre, sono aumentate le segnalazioni che riguardano gli alunni con disabilità. “Le chiamate hanno riguardato la mancanza del sostegno - ha spiegato Cecchetti -, oppure il fatto che all’inizio dell’anno scolastico molti ragazzi sono rimasti a casa per via di un organico ancora incompleto”. L’impegno di Anmic, però, non ha riguardato soltanto la raccolta delle denunce. “Nella maggio parte delle segnalazioni abbiamo anzitutto informato le vittime degli obblighi sanciti dalle disposizioni legislative, quindi dei diritti azionabili e quando opportuno abbiamo creato un collegamento con l’Ufficio Anmic territoriale, al fine di garantire una più diretta tutela dell’associato - ha aggiunto Cecchetti -. L’aumento delle segnalazioni pervenute negli ultimi mesi significa che l’opera di informazione di Anmic sul territorio, associato alla maggiore consapevolezza dei diritti, aiuta le vittime a denunciare questo tipo di ingiustizia”.