4 luglio 2024 ore: 12:19
Disabilità

Disabilità grave e gravissima, in Lombardia il Comitato caregiver familiari B1B2 procede con il ricorso al Tar

Il ricorso presentato da 28 associazioni di famiglie con disabilità contro la delibera 2033 di Regione Lombardia del 18 marzo ha già prodotto effetti concreti. La Regione, infatti, con la delibera n. 2423 del 31 maggio ha autorizzato le ATS a utilizzare le risorse relative ad assegnazioni di anni precedenti non ancora impegnate per fissare al 31 luglio 2024 anziché al 31 maggio la rimodulazione prevista. Ma il ricorso va avanti
Non autosufficienza, disabilità, assistente stringe mani ad anziano - SITO NUOVO

Il ricorso presentato al TAR dalle 28 associazioni di famiglie con disabilità, assistite dall’avv. Andrao, contro la delibera 2033 di Regione Lombardia del 18 marzo scorso, ha già prodotto effetti concreti. La Regione Lombardia, infatti, con la delibera n. 2423 del 31 maggio ha autorizzato le ATS a utilizzare le “risorse relative ad assegnazioni di anni precedenti non ancora impegnate e disponibili nei bilanci – gestione sociale - delle ATS” per fissare al 31 luglio 2024 anziché al 31 maggio la rimodulazione (o meglio i tagli) prevista almeno per la misura B1 destinata alle disabilità gravissime. A dare la notizia è il Comitato Caregiver Familiari B1B2 affondate, che sottolinea come “questa delibera comunicata da Regione Lombardia a meno di una settimana dalla notifica del Ricorso al TAR ha il merito di far cadere il carattere di urgenza del ricorso. Per questo motivo e nell’ottica di una strada volta ad un dialogo costruttivo, le associazioni promotrici hanno rinunciato alla domanda di una misura cautelare, ‘salva ed impregiudicata la possibilità di presentare nuova istanza cautelare qualora se ne ravvisi l’esigenza e le promesse di regione Lombardia non si formalizzino in atti concreti’, come ha dichiarato l’avv. Andrao in una nota aggiuntiva”.

Ma per le famiglie, ”c’è anche un aspetto formale che ha portato le associazioni a sospendere la richiesta di misura cautelare: la mancanza di urgenza avrebbe potuto indurre il TAR a respingere l’intero procedimento senza valutarne il merito”.
Le associazioni di famiglie con disabilità si ritengono “parzialmente soddisfatte per questo primo reale cambiamento di rotta di Regione Lombardia, considerando fondamentale la loro azione per sbloccare nuove risorse e per aver indotto la giunta regionale a impegnarsi pubblicamente nel reperimento di altri 8.5 milioni di euro durante l’assestamento di bilancio di luglio”.

Tuttavia, permangono diverse criticità: “L’intervento non è strutturale ma risolve esclusivamente l’annualità in corso; l’ampliamento dei LEPS, promesso a fronte dei tagli alle misure B1 e B2 (Misura B1 a sostegno della disabilità gravissima e Misura B2 a sostegno della grave disabilità, ndr), come era facile immaginare, rimane solo a parole; la misura B2 ha subito un taglio del 75% rispetto all’anno scorso, con punte che arrivano all’87%”.
Per questi motivi, le Associazioni dichiarano che porteranno avanti con determinazione il ricorso al TAR a beneficio delle oltre 7 mila famiglie interessate dai provvedimenti sulla misura B1 e delle altre 10 mila famiglie interessate dai provvedimenti sulla misura B2.

Restano delle amare domande, che le famiglie continuano a porre: “Perché pianificare questi tagli alla fine dello scorso anno e non autorizzare da subito le ATS ad utilizzare i fondi degli anni precedenti? Perché costringere le famiglie già provate e le associazioni che le rappresentano a scendere in piazza ben due volte? Perché obbligare le associazioni ad organizzarsi e a sostenere economicamente un ricorso? Perché diventare un ostacolo anziché una tutela per le persone disabili e le loro famiglie?”.

“Per tutte queste domande, abbiamo un’unica risposta – concludono - : l’azione delle associazioni non terminerà finché Regione Lombardia continuerà a considerare le persone con disabilità e i loro caregiver familiari come un mero capitolo di spesa. Concludiamo ribadendo il nostro impegno incrollabile nella difesa dei diritti delle famiglie con disabilità. Continueremo a lottare fino a quando la Regione Lombardia non riconoscerà pienamente il valore e la dignità delle persone con disabilità e dei loro caregiver”.
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