Disabilità, gruppo WhatsApp al posto della Consulta H: per chiedere una “buona scuola”
ROMA - Un gruppo WhatsApp di 36 genitori per sopperire alla Consulta Handicap che non c’è: è quanto è accaduto a Roma, nel X municipio, per iniziativa di alcune famiglie di ragazzi con disabilità. Tanti di questi genitori stamattina hanno bussato alla porta del Comune, presso il dipartimento Politiche sociali, per chiedere risposte e possibilmente soluzioni rispetto ai “casi più disparati e disperati che riguardano soprattutto la scuola”, ci racconta Giulia Ranisi, una delle mamme che fa parte del gruppo. “Mancando una copertura totale delle ore scolastiche con il sostegno – spiega Giulia – le famiglie ricevono le richieste più svariate: non portare i bambini se l’insegnante non c’, oppure cambiare orario, se non addirittura interrompere la frequenza. Richieste che arrivano da Asl, servizi sociali, scuole e che stringono le famiglie in un vortice di voci, che però è un coro di solitudine e discriminazione”. Il problema è che “adesso la novità è che non scrivono nulla: solo dichiarazioni e richiesta verbali e informali, così non possiamo far partire vertenze legali – continua Giulia – Intanto il comune ci ha già fatto sapere che i fondi sono pochi e, anche quando saranno assegnati gli assistenti, le ore di copertura non saranno sufficienti. Intanto, speriamo almeno che oggi la porta del comune non resti chiusa e che ci venga offerta almeno una speranza”.
Il problema, insomma, ritorna sulle famiglie, che “nelle nuove tecnologie trovano uno strumento fondamentale quando vivono situazioni complesse – aggiunge Giulia – E accade così che,con un gruppo Watsup, si provi a colmare la lacuna di una Consulta che non esiste”. (cl)