17 maggio 2017 ore: 17:11
Economia

Disabilità, il Centro di lavoro protetto di Opimm si rinnova

Dopo due anni di lavori, la struttura di via del Carrozzaio inaugura nella sua nuova veste. Nel centro lavorano 90 persone di cui 70 con disabilità. Borsari (presidente Quartiere): “Luogo che fa bene alla città, orgoglioso che sia in periferia”. Il taglio del nastro con Zuppi e l’assessore Rizzo Nervo
Centro Opimm
Centro Opimm

BOLOGNA - “La bellezza ci aiuta a lavorare e in questo luogo c’è molta bellezza, una bellezza umana straordinaria, e c’è un entusiasmo travolgente che ci aiuta a guardare al futuro. Ora speriamo che sia lavoro”. A parlare è l’arcivescovo Matteo Zuppi in occasione dell’inaugurazione del Centro di lavoro protetto dell’Opera dell’Immacolata in via del Carrozzaio completamente rinnovato dopo due anni di lavori. “Bologna è ricca di solidarietà pratica, ma questa va misurata al bisogno altrimenti rischia di diventare autoreferenziale – ha proseguito il vescovo – La Chiesa si sta interrogando su quali sono le domande e se le risposte siano adeguate. C’è tanto a cui rispondere e bisogna sempre cercare di rispondere al meglio. Se aiutiamo i più deboli, aiutiamo tutti: una società che non aiuta i più deboli è preoccupante”. 

Centro Opimm 3

I lavori hanno cambiato in modo significativo la struttura. “Siamo molto orgogliosi del lavoro svolto, perché consapevoli che il significativo miglioramento del benessere ambientale abbia rilevanza non solo per chi frequenta il centro e per gli operatori, ma anche per le famiglie, i servizi territoriali e l’intera comunità – ha detto Maria Grazia Volta, direttrice generale di Opimm – Abbiamo voluto dare vita a luoghi belli e accoglienti in cui ogni persona possa lavorare al meglio e regalare alla città un luogo per incontrarsi, imparare, condividere e scambiarsi opportunità”. Nel Centro di lavoro protetto lavorano 70 persone con disabilità, di cui poco meno della metà sono donne. Hanno tra i 18 e i 65 anni e la maggior parte ha disabilità di tipo intellettivo o mista (intellettiva e fisica). “Il Centro di lavoro protetto di Opimm ci restituisce un’idea del lavoro importante non solo dal punto di vista produttivo ma anche per l’esperienza di relazione, di socialità, di incontro e di attenzione al percorso del singolo lavoratore – ha detto Luca Rizzo Nervo, assessore al Welfare del Comune di Bologna –, un messaggio da esportare ad altri luoghi di lavoro. Importante che questo luogo, attivo da molti anni, scelga di rinnovarsi per rispondere al meglio alle domande perché dobbiamo sfuggire all’abitudine di pensare di aver già fatto tutto e bene, bisogna ascoltare le aspettative che cambiano”.

Quasi un milione di euro. È il costo dell’intervento durato due anni (da aprile 2015 ad aprile 2017) che ha cambiato il volto della struttura di via del Carrozzaio. Ai lavori – sostenuti quasi interamente da Opimm – hanno contribuito Fondazione Carisbo, Banca d’Italia, Associazione panificatori di Bologna e provincia, Day spa – Groupe UP/Fondation de France, Confcommercio Ascom Bologna, Carpigiani, Interporto di Bologna. Il progetto complessivo di ristrutturazione ha previsto il rifacimento della zona dei laboratori e il miglioramento del benessere visivo, l’adeguamento della zona rialzata dedicata alle attività integrative, la sistemazione dei servizi igienici, il miglioramento dell’accessibilità e l’installazione di un ascensore e del sistema di condizionamento, l’adeguamento energetico, interventi di messa in sicurezza e l’installazione artistica realizzata con la collaborazione della cooperativa Eta Beta. “Questo è un luogo in cui aiutiamo le persone che hanno un bisogno particolare di attenzione a costruirsi un futuro ed è un luogo che fa bene alla città. Sono orgoglioso che si trovi in periferia, dove ci sono sì molti problemi, ma anche tante risorse”, ha detto Simone Borsari, presidente del Quartiere San Donato/San Vitale. Per il futuro c’è l’obiettivo di valorizzare il giardino del centro e farlo diventare un luogo di socializzazione aperto alla città. (lp)

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