Disabilità, in 7 anni 5 mila le denunce di discriminazione pervenute all’Anmic
ROMA – Dopo numerosi episodi di violenza fisica e verbale, Loredana ha deciso di non rimanere in silenzio. “Non ce la faccio più, mio marito mi umilia, mi maltratta e mi mette le mani addosso – ha raccontato –. A volte mi dice che mi lascerà marcire in casa senza aiuti. Ho bisogno di essere assistita, da sola non posso andare avanti”. Loredana è una donna con disabilità, affetta da una patologia neurodegenerativa, che ha deciso di rivolgersi all’Ufficio Antidiscriminazione dell’Anmic. L’Ufficio ha preso in mano la situazione, contattando l’amministratore di sostegno e l’assistente sociale della signora. Così, grazie a una stretta collaborazione, Loredana è stata allontanata dal marito violento ed è andata a vivere con la figlia, che è stata informata dei fatti. “Grazie all’intervento tempestivo dell’Associazione, adesso mi trovo al sicuro. Ho avviato un percorso psicologico che mi sta aiutando a elaborare gli anni di violenze subite”, chiarisce. Parallelamente, è stata formalizzata una denuncia presso le forze dell’ordine contro il marito, che ora è in attesa di giudizio.
Loredana è solo una delle circa 5mile persone che hanno contattato Anmic dal 2016 al 2023 attraverso il “Dipartimento contro le discriminazioni e per la promozione delle pari opportunità delle persone con disabilità”, di cui questa mattina è stato diffuso il relativo Report. Attraverso la descrizione del funzionamento del Servizio, le testimonianze delle persone colpite da disparità di trattamento, i dati statistici e gli approfondimenti raccolti, il volume cerca di offrire una visione completa delle varie forme di discriminazione e delle loro implicazioni sulla vita quotidiana delle persone con disabilità. L'obiettivo è anche quello di sfidare gli stereotipi e i pregiudizi più comuni, incoraggiando una riflessione critica sulla percezione della disabilità nella società.
Tra i casi giunti all’attenzione dell’Ufficio anche quello di Alberigo un bambino di 9 anni che non è riuscito a partecipare a due gite scolastiche perché organizzate in luoghi inaccessibili per la sua sedia a ruote e quello di Carmine, un uomo di 50 anni anche lui in sedia a ruote, che non ha potuto accedere alla spiaggia attrezzata dedicata ai clienti dell’hotel nel quale ha trascorso le vacanze, a causa della mancanza di un’apposita pedana di accesso. Nel primo caso l’Ufficio Antidiscriminazione dell’Anmic è intervenuto contattando il dirigente scolastico che, insieme al Consiglio di Istituto, ha programmato una gita accessibile a cui potesse partecipare anche Alberigo, mentre nel secondo ha convinto il direttore dell’hotel a mettere in atto dei lavori per rendere la spiaggia attrezzata fruibile anche da parte di chi utilizza la sedia a ruote o altri ausili per la deambulazione.
Nel 2023, ultimo anno di rilevazione dei dati, la tematica per la quale lo sportello Anmic ha ricevuto un maggior numero di contatti è quella relativa alle attività di “vita sociale”, pari al 27% del totale. Mentre nel periodo 2019-2023 si osserva che, sempre nella categoria “vita sociale”, il tipo di disabilità che ha subito il maggior numero di discriminazioni è quella motoria, che si attesta al 41%, seguita da quella sensoriale pari al 24% del totale delle segnalazioni. Considerando il solo anno 2023, inoltre, le discriminazioni perpetrate sul posto di lavoro ammontano al 23%. La maggior parte di queste ha interessato persone con una percentuale di invalidità civile riconosciuta tra il 75% e il 99%, mentre l’età anagrafica riguarda prevalentemente la fascia di età 40-60 anni. Un altro dato da considerare, nel periodo 2019-2023, è quello relativo alla tematica “servizi pubblici e privati”, per la quale si registra una criticità trasversale su tutto il territorio nazionale. Più precisamente le regioni del Sud hanno registrato il 48% delle segnalazioni, mentre le regioni del Centro e del Nord si sono attestate rispettivamente al 27% e al 25% del totale.
“In Italia, abbiamo una legislazione per le persone con disabilità molto avanzata nel panorama sia europeo che internazionale, ma non sempre riusciamo a realizzare gli auspici che il legislatore ha messo in campo quando ha costruito il quadro normativo”, commenta Nazaro Pagano, presidente di Anmic e Fand, la Federazione tra le associazioni nazionali delle persone con disabilità –. È necessario capire perché non vengono rispettati i diritti delle persone con disabilità, sapendo purtroppo che gli ambiti territoriali presentano delle differenze e molto spesso le persone con disabilità incontrano situazione diverse a seconda del contesto in cui vivono. È una situazione complessa, ma dobbiamo riuscire a fare in modo che il quadro normativo di riferimento sia pienamente ed effettivamente esigibile per tutte le persone con disabilità”.
Per richiedere l’intervento del Dipartimento Antidiscriminazione di Anmic è possibile scrivere una mail all’indirizzo antidiscriminazione@anmic.it o telefonare direttamente al Numero Verde Anmic 800-572775 (Il servizio è attivo martedì, mercoledì e giovedì dalle ore 9.30 alle 13.00 e nel pomeriggio dalle ore 15.30 alle 17.00).