Disabilità. Ipovedenti, a Milano di scena la semplicità dell'Ufficio ideale
MILANO - È la semplicità il filo conduttore dell'Ufficio ideale. Dai pavimenti alla reception, dalle scrivanie ai porta penne, dall'angolo per la paura caffé alla saletta riunioni, tutto è pensato per facilitare il lavoro delle persone ipovedenti. Una semplicità nelle forme (regolari e senza spigoli) e nei colori (l'importante è che sia ben contrastati). Con qualche attenzione in più, che non dispiace anche a chi ci vede bene: come il bordo intorno alla scrivania che impedisce a penne e matite di cadere. O le gambe dei tavoli di un bel giallo: essenziali per chi ci vede poco per riuscire a vedere il tavolo stesso, ma che donano a tutto l'ambiente un tocco di colore e allegria. Il prototipo dell'Ufficio ideale è stato progettato da due giovani architetti, Luca Bigliardi e Luca Gobbo, ed è promosso dal Gruppo cooperativo Cgm. Partner del progetto: Inail, Principio attivo, Polidesign, Immaginazione Lavoro e Ans (Associazione nazionale subvedenti). Ed è ora possibile vederlo nei locali di East River (via Jean Jaures 22) a Milano, dove è stato presentato nell'ambito delle oltre mille iniziative del Fuorisalone: "Ci occupiamo di innovazione sociale -spiega Stefano Granata, presidente di Cgm-, e questo prototipo ci ha permesso di acquisire un know how che proporremo alle aziende con le quale le nostre cooperative già lavorano".
- "Abbiamo voluto realizzare un ufficio utile e piacevole esteticamente per tutti - racconta Luca Bigliardi -. Abbiamo evitato che fosse qualcosa destinato solo agli ipovedenti. È un luogo di lavoro in cui chi è ipovedente può muoversi, ma senza essere per questo un posto riservato". "A differenza di chi è cieco, l'ipovedente non è sempre facilmente identificabile dalle altre persone - sottolinea Marco Boneschi, esperto in comunicazione dell'Associazione nazionale subvedenti -. E questo spesso provoca problemi di rapporti con gli altri che non riescono a cogliere le nostre esigenze. Non solo. Non tutti ci vedono allo stesso modo. C'è chi ha grossi problemi negli ambienti con poca luce, altri quando ce n'è troppa, c'è chi ha un campo visivo molto ridotto e così via. L'Ufficio ideale, comunque, risponde ad alcune esigenze molto diffuse, come la necessità di avere gli arredi e gli oggetti di colori ben contrastati".
Per le aziende, tra l'altro, ora ci sono nuove opportunità per rendere più funzionale gli ambienti di lavoro per i dipendenti con disabilità, causata da un infortunio. Inail infatti offre un contributo che può arrivare fino a 150 mila euro. La legge di stabilità del 2015 ha infatti attribuito all'Inail il compito di realizzare progetti personalizzati di reintegro o comunque di ritorno al lavoro (anche in un'altra azienda) degli infortunati. "Il ritorno al lavoro di chi si infortuna è una ricchezza non solo per la persona ma anche per l'azienda -aggiunge Elvira Goglia, vice direttore della formazione di Inail Lombardia-, soprattutto nel momento in cui si riesce a valorizzare le capacità del dipendente, anche se a seguito dell'infortunio ha subito un'invalidità. Non è una questione di soldi, visto che ora ci sono, ma di volontà. Noi ora possiamo accompagnare non solo il lavoratore ma anche l'azienda nel trovare la soluzione ideale". (dp)