Disabilità, la montagna è per tutti grazie alla nuova carrozzina Kbike
FERMO - In arrivo la Kbike, un’innovativa carrozzina che promette di essere un efficace strumento di libertà per le persone disabili. Questo ausilio è stato ideato e messo a punto dall’associazione Biosophia per permettere a chi ha problemi motori anche gravi di partecipare alle escursioni in montagna e godere più intensamente delle bellezze della natura. Con la Kbike si può inoltre partecipare a gare grazie all’aiuto di atleti normodotati. La presentazione si terrà sabato 22 ottobre, alle ore 21, presso la sala Buc Machinery di Fermo. Seguirà un’escursione senza barriere, la mattina di domenica 23 ottobre, con partenza dal Osteria del lago, presso il Lago di San Ruffino ad Amandola. I due eventi sono stati organizzati dall'Anffas fermana.
- Per realizzare questo ausilio Biosophia ha lavorato su diversi prototipi per quasi 18 mesi, per passare alla produzione, grazie all’intervento di un’azienda specializzata nella costruzione di mezzi sportivi per disabili; la Offcarr. La Kbike si presenta come una sorta di portantina su due ruote singolarmente ammortizzate ed è dotata di due freni a disco e tanti altri accorgimenti per garantire sicurezza e controllo sul mezzo. E’ costruita con materiali leggeri e resistenti, è di facile montaggio e può essere trasportata da una comune auto. In più si può adattare alle esigenze di diverse tipologie di disabilità e grazie alla mobilità delle ruote, alle difficoltà di diversi percorsi di montagna.
La funzionalità e maneggevolezza della carrozzina si deve anche al fatto che è stata pensata per fini agonistici. Del progetto fanno infatti parte anche un gruppo di atleti, i “running angels” che gareggiano nelle corse in montagna. Dalla simbiosi tra atleti e persone con disabilità, nata durante il periodo di sperimentazione della carrozzina, potrebbe nascere un nuovo sport: il “Runbike”. Biosophia sta cercando infatti di convincere il Coni a far gareggiare la “squadra disabile-atleti” all’interno di corse per normo-dotati, ma con una classifica separata, anche a livello europeo. Ma questo ausilio si può rivelare utile anche per le famiglie, le scuole e le strutture turistiche.
“Se è vero che ad alcune forme di disabilità non c’è soluzione, è però altrettanto vero che abbiamo invece soluzioni e dovere etico-morale, nel trovare i modi idonei a migliorare la loro qualità di vita – affermano gli ideatori della carrozzina. - Gli stessi disabili dovrebbero imparare a considerare il loro stato come una opportunità e non come un limite. ogni disabile possiede uno stato di essere e delle capacità, che possono diventare utili se messe in comunione. Noi siamo convinti che la Kbike sia una preparazione curativa, una medicina idonea a migliorare lo stato di salute e la vita dei disabili e anche degli atleti che imparano a donare, del resto è proprio San Francesco che disse ‘….è donando che si riceve….’”.