14 maggio 2015 ore: 15:37
Disabilità

Disabilità, la protesta dei centri educativi a Palermo: "Stanchi di essere invisibili"

Più di 150 persone tra familiari e operatori hanno protestato davanti al palazzo comunale chiedendo un incontro con il sindaco. "Le famiglie si sentono abbandonate e in uno stato di continua precarietà"
Disabilità: carrozzina su strada

PALERMO - Affinché “Gli invisibili diventino visibili!”. Con questo slogan più di 150 persone tra familiari, disabili e operatori volontari delle rete dei servizi socio-educativi dedicati alle persone con disabilità hanno protestato questa mattina davanti al palazzo delle Aquile a Palermo. L'ennesimo sit-in per chiedere un incontro con il sindaco, che però non è avvenuto. Alla manifestazione hanno partecipato alcuni consiglieri e tra questi la consigliera della IV commissione affari sociali Giusi Scafidi, il presidente del Coordinamento H Salvatore Crispi, la garante della disabilità Giovanna Gambino. L'assessore Agnese Ciulla, incontrando fuori dal palazzo i manifestanti, ha detto che si impegnerà con la garante per favorire un tavolo congiunto tra comune, regione e associazioni per affrontare i temi più urgenti.

"La manifestazione, organizzata dal Coordinamento H, dalla Rete dei Centri Socio-Educativi e da Libera ha avuto come scopo prioritario - spiega Fiorella Acanfora della Rete dei centri socio-educativi -, quello di  ricordare agli organi di governo della città che per le persone con disabilità e per i familiari viene costantemente ignorata la convenzione Onu che sancisce i loro diritti, soprattutto quando l’assenza o l’inadeguatezza di servizi dedicati nega il loro legittimo diritto alla Vita". 

A Palermo, infatti, l’assenza di una programmazione globale e dedicata sulle politiche e i servizi essenziali per le persone con disabilità e i loro familiari ha generato in questi ultimi anni la grave situazione in cui si trovano gli otto centri socio educativi gestiti dalle organizzazioni di familiari che compongono la Rete onlus da parecchio tempo senza fondi.

In particolare la rete chiede al comune e alla regione: una  programmazione organica e globale dei servizi dedicati per le persone disabili e delle famiglie di concerto con le associazioni di familiari e di persone con disabilità; l’istituzione da parte del consiglio comunale di Palermo di un capitolo di bilancio dedicato ai servizi semiresidenziali per le persone con disabilità grave e gravissima; la realizzazione dei servizi essenziali; il recepimento dell’inserimento dei Centri Socio Educativi tra i Livelli Essenziali di Assistenza o tra i Livelli Essenziali delle Prestazioni Sociali; l'applicazione dell’art. 14 della Legge 328/2000 sui Piani Personalizzati per Gravi e Gravissimi; svincolare, dalla normativa sugli appalti, i bandi e le procedure per l’affidamento dei Servizi Socio Sanitari consentendo anche ad organizzazioni di familiari l’accesso al contributo regionale a sostegno delle attività e il rispetto e la dignità per le persone disabili e le famiglie". 

Le associazioni fanno appello al sindaco di Palermo Leoluca Orlando "affinché intervenga immediatamente per fare sì che le persone con gravi bisogni possano avere una buona qualità di vita e  garantiti i loro diritti, che ha difeso anche firmando pubblicamente, prima delle ultime elezioni, il manifesto per i diritti delle persone con disabilità". 

"Nonostante siano state più volte sollecitate sia l’amministrazione comunale sia quella regionale - recita la nota della rete -, a oggi non sono state date risposte concrete alle famiglie che si trovano a gestire gravi situazioni quotidiane in totale abbandono. In altre città d’Italia, le persone disabili hanno una molteplicità di interventi a loro disposizione, qui a Palermo unicamente esiste solo l’assistenza domiciliare per due ore al giorno e solamente per 100 casi gravi, con l'erogazione sempre di più a rischio". Questa grave situazione continua a generare notevoli danni alle persone con disabilità e ai familiari non essendo garantiti, dal comune di Palermo, i minimi livelli di assistenza socio sanitaria (Lea e Lepss).  

"Da più parti e più volte è stato sollecitato un intervento dell’amministrazione comunale e regionale in grado di colmare il vuoto istituzionale - sottolinea con forza Fiorella Acanfora - che esiste in città relativo ai servizi per persone adulte con disabilità grave e gravissima. Le persone con disabilità e le famiglie si sentono abbandonate e in uno stato di continua precarietà. Dopo tre anni quasi di inascoltate  proteste, è venuto il momento di chiedere aiuto alla cittadinanza di Palermo affinché le nostre proposte vengano finalmente ascoltate". (set)

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