28 marzo 2017 ore: 14:15
Disabilità

Disabilità, "Maritè non morde", storia di una piccola con la sindrome di Down

"La storia raccontata in questo libro e' la mia storia personale degli ultimi 5 anni, da quando e' nata Marite', con la sindrome di down". Veronica Tranfaglia e' l'autrice del libro in cui racconta la sua nuova vita. Oggi il libro e' stato presentato alla Camera
Marite' non morde'
Marite' non morde'

Roma - "La storia raccontata in questo libro e' la mia storia personale degli ultimi 5 anni, da quando e' nata Marite', con la sindrome di Down". Veronica Tranfaglia e' l'autrice di 'Marite' non morde', libro pubblicato da Aliberti Compagnia Editoriale, in cui racconta la sua nuova vita, iniziata il 29 luglio del 2011 quando e' nata Marite', diminutivo di Maria Antonietta, la sua terza figlia, affetta da sindrome di Down.

Oggi il libro e' stato presentato alla Camera, durante una conferenza stampa a cui hanno partecipato le deputate Elena Centemero (Fi) e Ileana Piazzoni (Pd). "Marite'- racconta Veronica Tranfaglia, nutrizionista e farmacista di origini salentine- e' arrivata nella mia vita come un ciclone: io non sapevo delle sue condizioni, sono stata molto male all'inizio perche', oggi lo dico con vergogna, anche io avevo il pregiudizio per la sindrome di Down. Poi invece ho scoperto mia figlia che e' una bambina eccezionale, meravigliosa, e ho capito quanto ci sbagliamo tutti. Questo libro alla fine e' un grido di rabbia per far sentire la voce di chi non ce l'ha, della popolazione che ha 47 cromosomi, sulla quale pesa una gravissima ostilita'".

Superate le difficolta' iniziali, e' cominciata una storia che ha ostacoli da affrontare ogni giorno: "I problemi ci sono- dice ancora la mamma di Marite'- non li neghiamo, sono molto impegnativi, a partire dall'educazione in cui serve molto impegno, pero' possono dare tanto se ci mettiamo con impegno. Io credo che una societa' che si definisce civile deve dare un'opportunita' a queste persone. Ci sono varie problematiche nella vita quotidiana anche legate a delle malattie, pero' per le malattie ci sono i medici e per la disabilita' ci sono le terapie, la cosa piu' dolorosa e l'ostilita' delle persone".

Per Centemero "il ruolo dellla scuola e' fondamentale non solo per i ragazzi Down ma per tutti gli altri ragazzi e ragazze, per imparare cosa vuol dire la diversita', il suo valore e la sua ricchezza. Dobbiamo pero' rendere maggiormente presenti le famiglie all'interno della scuola". Piazzoni ricorda la legge sul 'dopo di noi' approvata dal Parlamento e rilancia: "Siamo in attesa del piano definitivo delle Regioni per vedere concretamente cosa si potra' realizzare nei vari territori, ma sicuramente il punto di riferimento sono tutte quelle esperienze meravigliose che sono state costruite da associazioni e privati in tutti questi anni in cui lo Stato e' stato assente". (DIRE)

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