Disabilità, "migliorare la raccolta dati per aiutare le politiche"
FIRENZE – Si è discusso anche di dati statistici e politiche per la disabilità alla quinta Conferenza sulle politiche della disabilità, in corso ieri e oggi a Firenze. Il tema del reporting statistico rientra, infatti, tra i punti del Programma di azione, che nei prossimi mesi dovrebbe guidare le politiche sulla disabilità. A farsi portavoce del gruppo di lavoro che ha riflettuto sul tema della raccolta e organizzazione dei dati in materia di disabilità e politiche sulla disabilità è stato Alessandro Solipaca dell’Istat, che ha affermato: “Tutta la discussione e la riflessione è stata incentrata sul potenziamento dei sistemi informativi a supporto delle politiche: sappiamo che nel nostro paese ci sono molti dati sulla disabilità, ma sono sparsi in una miriade di fonti”. Tra le istanze emerse, c’è quella di integrare archivi statistici a archivi amministrativi e quella di precisare, all’interno del Programma di azione, la necessità di sfruttare al meglio il programma di digitalizzazione della pubblica amministrazione. “Un’altra linea di azione – ha aggiunto Solipaca – è quella di spingere verso l’omogeneizzazione della modulistica con cui vengono raccolte le informazioni amministrative”.
Vi è poi la questione dei deficit informativi di cui bisogna tenere conto. Tra queste, ha precisato, Solipaca, vi è “l’assenza di dati sulla sindrome di Down, l’assenza di dati a livello comunale oltre che regionale, la necessità di prestare attenzione maggiore alle famiglie approfondendo problematiche come la situazione dei caregiver e la conciliazione famiglia-lavoro. Occorre poi una particolare attenzione nei confronti della figura dell’amministratore di sostegno”. “L’assenza di dati a volte frena le politiche – ha chiosato il direttore generale per l’Inclusione e le Politiche sociali del ministero del Lavoro, Raffaele Tangorra. “Migliorando la rilevazione di dati possono migliorare le politiche”. (ap)