28 settembre 2020 ore: 11:09
Disabilità

Disabilità, un crowdfunding per riaprire la Casa delle Idee

di Alice Facchini
Dopo il lockdown, arriva la raccolta fondi per riattivare l’appartamento dell’associazione d’Idee, che a Bologna ospita 15 persone con sindrome di down per aiutarle a sperimentarsi in un percorso di autonomia. “Abbiamo bisogno del sostegno della città"
Casa delle Idee crowdfunding

BOLOGNA – Un appartamento dove persone con disabilità possono sperimentarsi affrontando le piccole difficoltà quotidiane, fino ad arrivare a un’autonoma gestione della propria vita. È la Casa delle Idee, situata nel centro di Bologna, in via Saragozza 65, e gestita dall’associazione D'Idee, che oggi lancia un crowdfunding per riprendere a pieno le proprie attività dopo il lockdown: l’obiettivo è di raccogliere 5 mila euro, che serviranno per mettere in condizioni di sicurezza la casa, gli operatori e gli utenti, oltre che a sostenere il progetto di “Via delle Idee”, un bed and breakfast che nascerà prossimamente e che verrà gestito da persone con sindrome di down.

Purtroppo il lockdown ha bloccato le nostre attività e adesso per ripartire abbiamo bisogno del sostegno di tutti, per permettere che questa storia torni ad essere scritta – è l’appello dell’associazione –. Grazie ai fondi che raccoglieremo, acquisteremo il materiale utile per confrontarci con questa nuova normalità e permetteremo così al gruppo di ricominciare, seppur gradualmente, le attività che svolgevano prima della chiusura”.

Ma i progetti non si fermano qui: l’associazione d’Idee sta anche progettando anche l’apertura di un nuovo spazio, la Via delle Idee. In questo appartamento, situato proprio di fronte alla Casa delle Idee, alcuni giovani adulti con la sindrome di Down si occuperanno della gestione come host, dando vita così a un bed and breakfast molto particolare, che accoglierà gli ospiti con un'idea di inclusione e cultura unica e speciale.

L’associazione da anni porta avanti attività inclusive, creando percorsi di autonomia: all’interno della Casa delle Idee, 15 giovani con sindrome di down trascorrono giornate di vita autonoma con la presenza di educatori professionali, mettendosi alla prova cucinando, pulendo gli spazi comuni, mettendo in ordine, avendo cura dei beni che sono in casa o andando a fare compere. Prima della pandemia, i ragazzi erano arrivati a svolgere soggiorni della durata anche di 15 giorni, lontani dai genitori e mantenendo la loro quotidianità lavorativa, un grande traguardo conquistato dopo mesi e mesi di lavoro.

Si tratta di piccoli grandi passi, importantissimi per raggiungere una normalità che non è scontata – commentano dall’associazione di Idee –. Per questo pensiamo che sia necessario predisporre un progetto di lunga durata che, in collaborazione con la famiglia, preveda principalmente la possibilità di imparare e quindi di acquisire identità, autostima, appartenenza e sicurezza. I ragazzi potranno sentirsi riconosciuti in quanto persone che portano un reale contributo alla società che, al pari degli altri cittadini, contribuiranno con azioni quotidiane: lavorando, andando a fare la spesa, pagando le bollette e partecipando ai consumi, come tutti coloro che mirano ad avere una cittadinanza attiva”.

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