23 ottobre 2013 ore: 15:44
Economia

Disagio abitativo, nuovo accordo su canoni concordati e Agenzia per l’affitto

Nell’ultimo anno oltre 1.600 provvedimenti di sfratto a Bologna. Enti locali, sindacati inquilini e associazioni proprietari d’accordo sulla nuova formulazione del canone concordato e sulla Agenzia metropolitana per l’affitto. Confedilizia: “Provvedimento assurdo e anacronistico, non firmiamo”

BOLOGNA – Una risposta al crescente disagio abitativo che le famiglie stanno vivendo come conseguenza della crisi economica. Per questo gli Enti locali bolognesi, i sindacati degli inquilini e le Associazioni dei proprietari hanno messo a punto un pacchetto di misure immediatamente attivo: un accordo che regola i contratti d’affitto a canone concordato in città e la nuova Agenzia metropolitana per l’affitto (Ama), presentato questa mattina a Palazzo Malvezzi. Una proposta per favorire, promuovere e garantire l’incontro tra la domanda e l’offerta, vantaggiosa per entrambe le parti contraenti, alla luce di quanto successo dal 2008 a oggi, tra svalutazione degli immobili, grandi difficoltà nell’affittare, aumento della disuguaglianza sociale. Ama si rivolge agli inquilini a reddito intermedio, selezionati mediante apposite graduatorie dalle amministrazioni, in cerca di un canone inferiore a quello applicato in regime di libero mercato. Dall’altra parte, i proprietari di immobili privati possono minimizzare i rischi connessi alla selezione degli affittuari e al mancato pagamento del canone di locazione. L’Agenzia offre assistenza operativa al momento della stipula dei contratti; la gestione degli stessi e delle incombenze burocratiche (come il pagamento della tassa e la registrazione); la costituzione di un fondo di garanzia a copertura della morosità fino a 6 mesi di canone non pagato (che ammonta a circa 900mila euro); il monitoraggio mensile dei pagamenti; il rimborso delle spese legali in caso di avvio della procedura di rilascio per morosità; la polizza assicurativa a copertura degli eventuali danni da condizione dell’immobile vantaggiosa per entrambe le parti.

L’accordo tra le parti sulla nuova forma di canone concordato determina le oscillazioni massime e minime del canone su tre zone catastali – di pregio, fascia A e fascia B – in base al numero dei vani utili e alla presenza di 15 parametri (come gli interventi di risparmio energetico, la presenza di conta calorie nell’impianto di riscaldamento o di un riscaldamento a pavimento). L’oscillazione tra canone minimo e massimo è ridotta dell’8 per cento nelle zone A e di pregio e del 10 per cento nella B. “Il 17 ottobre Comune e sindacati degli inquilini hanno stanziato 500 mila euro del fondo al sostegno dei canoni concordati – spiega Riccardo Malagoli, assessore alla Casa del Comune di Bologna – Ancora, un contributo di 500 euro una tantum sarà concesso, fino all’esaurimento delle risorse stanziate, ai proprietari che stipuleranno o rinnoveranno un contratto a canone concordato inferiore o pari a 700 euro mensili”. La richiesta sarà vagliata dal settore Servizi per l’abitare e il contributo erogato da Acer servizi al momento del deposito del contratto. I 500 euro una tantum rappresentano un contributo a fronte dell’introduzione di una nuova tassa sulla casa, la Trise: le associazioni aderenti al progetto chiedono una riduzione in caso di canone concordato, come già successo per l’Imu. Si sta vagliando anche la possibilità di inserire ulteriori agevolazioni fiscali per i proprietari, magari facendo passare la cedolare secca dal 19 per cento al 15 per cento. “L’idea – continua Malagoli – è che l’esempio della Regione Emilia-Romagna possa essere seguito anche da altre amministrazioni”. La situazione è molto grave, commentano i sindacati degli inquilini, “ma dobbiamo prenderci questo rischio. Un piccolo inizio, di cui valuteremo l’utilità tra un anno. In ogni caso apprezziamo la collaborazione di tutte le parti per far fronte a una situazione eccezionale”.

“Nel corso del 2012, nei 60 comuni della provincia, sono stati emessi complessivamente 1.680 provvedimenti di sfratto, quasi tutti per morosità – precisa Giacomo Venturi, vice presidente della Provincia di Bologna – Ogni anni ci sono in media 800 esecuzioni, cioè 800 famiglie costrette, spesso per motivi di morosità incolpevole, a lasciare la casa in cui abitano”. Nel corso dell’ultimo anno e mezzo con 120 famiglie è stato concluso un accordo di “salvataggio”, garantendo così la loro permanenza nell’abitazione. Le speranza è che poi queste famiglie possano riprendersi e ritornare a mantenersi.

Ape Confedilizia è stata l’unica associazione a non firmare l’accordo, giudicato non adatto ai tempi che corrono e non garante dei diritti dei propri aderenti: “Si tratta di un’inversione di tendenza – puntualizza Elisabetta Brunelli, presidente – Un ribasso così significativo in un momento in cui è la proprietà a subire la maggiore vessazione fiscale, che forse peggiorerà ulteriormente al momento dell’attuazione della nuova legge di stabilità, non è accettabile”. Brunelli ha annunciato l’apertura di uno sportello gratuito denominato Affitto Sicuro in via Altabella 3, per tutelare i proprietari degli immobili al momento della stipula di un contratto di locazione. (ambra notari)

© Riproduzione riservata Ricevi la Newsletter gratuita Home Page Scegli il tuo abbonamento Leggi le ultime news